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Bologna: bella e impossibile!
di Marilù Brancato |
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Da piazza di Porta Ravegnana si prende via Zamboni, un bel porticato, per accedere al quartiere universitario e terminare alla Porta S. Donato. Sulla via si affacciano palazzi molto belli del secolo XVI-XVII, tra cui i Palazzi Malvasia, Malvezzi de Medici-Campeggi e Salem-Magnani. A destra su piazza Rossini si erge la chiesa di San Giacomo Maggiore (sec. XII-XIV) curiosa nella disposizione lunga e stretta, con facciata e abside gotiche e un portico bello ranascimentale voluto dal Bentivoglio. nell'interno si segnalano: la statua settecentesca di terracotta di San Rocco, la Cappella Bentivoglio con affreschi di Lorenzo Costa, loratorio di santa Cecilia, iniziato nel Duecento, con accesso dall'esterno del portico, con affreschi del Costa e Francia. Proseguendo in Piazza Verdi il teatro comunale, sorto nel 1756-63 su progetto di Antonio Bibiena , tempio della lirica bolognese, e subito dopo lantico Palazzo Poggi (sec. XVI) , la Ca Grande dei Malvezzi, sede centrale dell'Università degli Studi dal 1803. Si ricorda che lUniversità di Bologna per antichità di istituzione e tradizione storica è tra le più prestigiose a livello mondiale. La struttura e la decorazione di questo palazzo testimoniano la presenza della cultura cinquecentesca che trova a Bologna una collocazione ideale. La famiglia Poggi fece costruire questo palazzo per celebrare la scalata sociale di uno dei suoi componenti, Giovanni, nominato cardinale nel 1551. Alla sua morte il palazzo non era ancora terminato. Il cardinale aveva disposto nel suo testamento di mettere in vendita gioielli e suppellettili preziose del patrimonio familiare per terminare la decorazione della sua residenza. Infine, prima della Porta S. Donato, arrivati all'incrocio con via delle Belle Arti, si trova la Pinacoteca Nazionale posta nel severo edificio già sede del noviziato gesuitico di Sant'Ignazio (costruito nel 1727 da Alfonso Torreggiani, la più importante galleria pubblica della città, con importanti capolavori, tra cui quyelli di Raffaello, del Perugino e Guido reni. La Pinacoteca perfezionò l'attività delle accademie cittadine, già iniziata tra il '500 e il '600 e segnata dallideazione dell'Istituto delle Scienze e delle Arti. Consacrata a papa Clemente VII che aveva sostenuto la sua creazione, l'Accademia Clementina ricevette, tra il 1762 e il 1788, gli importanti lasciti Zambeccari, oltre quattrocento dipinti, che costituirono il primo nucleo delle collezioni bolognesi. |