PIANI DI VOLO
Bologna: bella e impossibile!

di Marilù Brancato
L'itinerario
Consigli
Chiesa di San Petronio
I Palazzi Comunale e dei Notai
Il Palazzo del Podestà
Piazza e fontana del Nettuno
Le torri pendenti
Via Zamboni
Strada Maggiore
Piazza e Palazzo della Mercanzia
Via Santo Stefano
Via Castiglione
Portico del Pavaglione
Piazza e chiesa di San Domenico
Via Massimo d’Azeglio
Piazza Malpighi: chiesa di S. Francesco
Porta Santa Isaia e la Certosa
Via dell’Indipendenza e via Galliera

MayDay! MayDay!
Le informazioni sui luoghi
Via Massimo d’Azeglio

Proseguendo nella Piazzetta di san Domenico, si arriva fino in piazza dei Tribunali e si prende via delle Tovaglie fino a raggiungere via M.d’Azeglio, che congiunge Porta San Mammolo con la Piazza Maggiore. Da qui all’altezza di via Tagliapietre si trova la chiesa quattrocentesca del Corpus Domini, detta la "Santa", in omaggio a Caterina de’Vigri, beata ed amata a Bologna moltissimo. La chiesa, eretta nel XV secolo, fu bombardata durante la seconda guerra Mondiale. Oltre alle opere di Ludovico Carracci, di Franceschini, di Calvaert e di altri noti pittori bolognesi, la chiesa contiene le tombe dello studioso Luigi Galvani e del fisico Laura Bassi Veratti (1711-1778), la prima donna laureata all'Università di Bologna. Proseguendo si raggiunge la chiesa di S. Procolo, sulla cui facciata, a sinistra c’é un'iscrizione in latino in memoria della tragica morte di Procolo, un campanaro, ucciso nel 1538 dal crollo del campanile. Un'altra targa, invece, testimonia l’usanza che avevano gli studenti non bolognesi di tenere assemblee in questo luogo.

Continuando per questa strada, a sinistra, si trova il quattrocentesco palazzo Bevilacqua- Sanuti , il più antico dei palazzi senatori bolognesi, con la facciata in bugnato ed il cortile a loggia.

In fondo alla strada si volta a sinistra in via Quattro novembre dove sulla destra è visibile il palazzo Marescalchi e sulla sinistra, la chiesa di S. Salvatore, dove è sepolto il Guercino. All’interno, composto con una sola navata, ci sono opere di Vitale da Bologna, Giovanni da Carpi e Simone de’Crocifissi.

Tornando indietro fino a piazza G. Galilei si raggiunge via Collegio di Spagna, sulla quale si prospetta il trecentesco collegio di Spagna, fatto costruire nel 1360 dal cardinale Gil Carillo de Albornoz, arcivescovo di Toledo. Il collegio doveva accogliere ventiquattro studenti spagnoli di origine nobile e due cappellani. Delimitato da cinque alte mura che gli assegnano un aspetto monasteriale, il corpo del Collegio di Spagna comprende un affascinante cortile circondato da logge, un affresco e la piccola chiesa gotica di San Clemente.

A questo punto si procede fino ad arrivare in via Saragozza, dove, ai nn 26-28, si prospetta il palazzo Albergati, risalente alla prima metà del Cinquecento, la cui facciata e i portici sono attribuiti a Baldassarre Peruzzi. Nel cortile interno, una serie di epigrafi documentano l’esistenza di antiche terme romane, le terme di Augusto, precisamente.