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Bologna: bella e impossibile!
di Marilù Brancato |
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Tornando sulla piazza di Porta Ravegnana, si prende via S. Stefano che presenta allinizio la Torre degli Alberici. Più avanti, a sinistra, nellomonima piazza si trova il caratteristico complesso di S. Stefano. Il complesso architettonico detto di Santo Stefano è stato commissionato probabilmente dal vescovo Petronio nel V secolo, su modello dei santuari del Golgota, tanto da essere chiamato "Santa Gerusalemme", in un luogo che all'epoca del Basso Impero era insediato da un tempio dedicato ad Iside. Era composto da sette santuari, ai quali si aggiunse un convento a partire dalla metà del X secolo. Dopo i lavori di restauro del 1880, il convento sparì e le chiese si ridussero a quattro. Prospetta sulla piazza la chiesa la suggestiva chiesa dei SS Vitale e Agricola, collocata esattamente di fronte al luogo dove subirono il martirio e dove furono sepolti, si erge i santi Vitale e Agricola, unita alla cappella di Santa Maria degli Angeli (1505), celebre per le sue pitture e per la cripta (accanto) dell'antica chiesa romanica. Proseguendo per via S. Stefano e voltando a destra, in via Farini, si sale nella Piazza di San Giovanni in Monte dove si trova lomonima chiesa e il grande convento omonimo. La costruzione (XIII secolo), di cui è ancora visibile qualche traccia, è stata successivamente ampliata tra il XV e il XVI secolo. All'interno di questa chiesa-pinacoteca vi sono importanti opere d'arte, dei Ferraresi Costa e Cossa, e tre dipinti del Guercino (XVII secolo). Nell'abside, sopra gli stalli intarsiati da Paolo Sacca (1518-1523), sono i busti degli apostoli di Zaccaria Zacchi e la pala di Lorenzo Costa del 1501. Incoronazione della Vergine. Il convento adiacente, con i chiostri del Terribilia (1543-1548), ridotto a carcere in epoca napoleonica, è stato di recente acquisito dall'Università. |