|
di Perfranco Baiamonte |
|||||
|
Questa residenza realizzata da Palladio tra il 1570 ed il 1575, sotto commissione del nobile Montano Barbarano, è lunica che larchitetto riuscì a completare; si tratta di un opera difficile da realizzare, perché in quella zona sono presenti diverse case di proprietà dello stesso nobile, di cui Palladio deve tener conto, per posizionare al meglio la nuova residenza: ma con la sua abilità ed intelligenza egli riesce a fondere le varie preesistenze in un corpo unitario dalla grande eleganza architettonica. Al pian terreno si apre un atrio a quattro colonne ioniche diviso in tre navate, che di fatto unisce gli edifici preesistenti, la cui facciata è ornata, anchessa, da colonne ioniche; il piano nobile, invece, si presenta, allesterno, decorato da rilievi e da una sequenza di colonne corinzie: allinterno continuano le decorazioni e gli stucchi, che arricchiscono ledificio. Ma a rendere splendida questa residenza contribuiscono anche altri grandi artisti: infatti, gli stucchi interni sono affidati a colui che si era già occupato della decorazione esterna della loggia del Capitanio, ovvero Lorenzo Rubini; ma il Rubini non è lunico decoratore, poiché si registrano anche le partecipazioni di altri artisti come Anselmo Canera, Andrea Vicentino e Battista Zelotti. Il risultato, che viene fuori, è uno dei palazzi più belli e prestigiosi di Vicenza, allinterno del quale oggi è possibile visitare "Il centro internazionale di studi di architettura" dedicato, naturalmente, ad Andrea Palladio. |