|
di Perfranco Baiamonte |
|||||
|
Si tratta di un'altra opera d'arte di Palladio di trent'anni precedente il Teatro Olimpico, perché fu edificata nel 1550 e completata dalle statue e dai pinnacoli del Borella nel 1700. Il compito di progettare il palazzo fu commissionato al Palladio dal conte Girolamo Chiericati, che si battè, non poco, in prima persona in Consiglio, per l'affidamento dell'incarico al giovane architetto vicentino; il conte aveva ottenuto in eredità alcune case situate in un'area successiva alla confluenza dei fiumi Bacchiglione e Retrone, in una zona denominata "piazza dell'isola" (probabilmente perché situata nei pressi del porto fluviale), la quale era sede del mercato del bestiame e del legname: qui vi fece edificare il suo palazzo, chiedendo poi una concessione ulteriore per una fascia aggiuntiva di quattro metri antistanti l'ingresso, per farvici costruire un porticato, con l'impegno di garantirne una disponibilità pubblica. Palladio "sollevò" il palazzo su una sorta di podio, valicabile grazie ad una scalinata che si rifà molto allo stile dei templi antichi, per proteggerlo dalle inondazioni del fiume e per dargli quel tono di magnificenza in più. La facciata del palazzo è caratterizzata da un doppio ordine di logge sovrapposte, le quali danno ariosità al complesso, adattandolo il più possibile al tipo di ambiente in cui si trova immerso: si trova, infatti, in territorio urbano, ma davanti a se si apre un spazio aperto, che da sul fiume; particolare è la chiusura del fianco delle logge con un tratto di muro in cui si apre un'arcata. Dal 1855 il palazzo Chiericati è sede della pinacoteca civica ed ospita opere di grande rilievo artistico. |