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Piazza e
Chiesa di San Francesco
La rettangolare Piazza San Francesco, situata al termine dell'asse
viario intitolato a Guido Monaco, deve il suo attuale assetto
all'ampliamento del 1870 che richiese il sacrificio di un'ala del convento
francescano. La piazza, infatti, era fino a quella data più piccola e la
facciata della chiesa dominava lo scenario meglio dei diversi rapporti spaziali
di oggi. Su di essa si affacciano l'incompiuta facciata della chiesa e
l'attiguo edificio, già albergo delle Chiavi d'Oro, che occupa una parte
dell'antico convento; sul lato nord, ci sono una casa che presenta alcune
strutture medioevali e il Palazzo dell'Accademia dei Costanti. Il
monumento a Vittorio Fossombroni, grande statista, economista, matematico e
studioso d'idraulica, venne sistemato nel 1864 ed è opera del fiorentino
Romanelli.
Affaccia sull'omonima piazza, nel punto dove la direttrice
di Via Cavour si allarga per formare un suggestivo punto di accesso al nucleo
più antico della città, ecco la Chiesa di
San Francesco. La basilica di origini duecentesche è stata
riedificata nel tardo XIV secolo, nello spoglio stile gotico francescano,
chiaramente ispirato a criteri di semplicità estetica, anche se non sono
mancate manomissioni successive e inserimenti barocchi. Ha subito altri
rifacimenti in seguito: gli ultimi restauri risalgono all'inizio di questo
secolo. L'edificio è costruito in pietre e mattoni; del progettato
rivestimento della facciata in pietrame scolpito resta solo il basamento ( fine
Quattrocento). Il campanile è del XVI secolo.
L'interno unisce alla semplicità l'estensione dell'unica navata, coperta
da grandi capriate, che fa provare entrando un senso di grandiosità.
Ospita nelle pareti del coro della cappella maggiore gli affreschi
più insigni: la Leggenda della Vera Croce
di Piero della Francesca, dipinto alla metà del Quattrocento. La
rivoluzionaria concezione prospettica e la ricchezza di invenzioni stilistiche
che conservano la continuità e larmonia del racconto rendono
questo ciclo uno dei più importanti del Rinascimento. Nelle facce
interna dei pilastri ci sono altre pitture di Piero della Francesca.
San Francesco presenta inoltre
numerose opere di valore, che già da sole meritano la visita,
riferentesi agli artisti maggiori operanti in Arezzo nel tre-quattrocento :
Bicci di Lorenzo , Neri di Bicci , Spinello Aretino, Niccolò di Pietro
Gerini, Lorentino d'Arezzo, e forse non mancarono il giovane Luca Signorelli,
Parri di Spinello, Bartolomeo della Gatta e altri ancora. Da notare inoltre
un grande Crocifisso dipinto da un contemporaneo di Cimabue e, entro l'ultima
cappella laterale sinistra e il monumento funebre al giureconsulto Roselli
(prima metà del Quattrocento).
Al piano sottostante si estende,
divisa in tre navate, la Chiesa inferiore, che risale al periodo tra i secoli
XIII e XIV, ripristinata nel corso degli ultimi decenni e utilizzata come
suggestiva sala espositiva. Uscendo sono ancora davedere, nella
controfacciata, gli affreschi di Parri di Spinello, di Domenico Pecori e la
superba vetrata colorata di Guillaume di Marcillat, raffigurante S. Francesco e
Onorio III. |