PIANI DI VOLO
Arezzo non è solo una "chimera"

di Francesco Iannelli
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le motivazioni
Il percorso e i luoghi
Stuzzicare il palato…
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La Chimera
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Stuzzicare il palato…

Se tra un passo e l’altro dovessero venir meno le energie, vale la pena di fermarsi in qualche locale tipico a gustare la cucina aretina che ha caratteristiche particolari che la differenziano dal resto della regione.

Fra le minestre più ricorrenti, sono da segnalare: le pappardelle all'aretina o sulla lepre; l'acquacotta, minestra di pane con uova; il brodo di funghi con formaggio grattuggiato; la zuppa di cavolo e la pappa al pomodoro.
Fra le pietanze: lo stufato chiamato scottiglia, un miscuglio di carni varie cotte in pentola e accompagnate da verdure; il fagiano tartufato; l'arrosto d'agnello allo spiedo; l'anitra all'aretina, con il ricco sugo servito sulle pappardelle; la porchetta e il "milgliaccio", sangue di maiale cotto in teglia con finocchio; l'anguilla con i piselli e in tegamaccio, cotta in tegame con pesto e sugo di pomodoro; i tordi in "guazzo", cotti in teglia con bacche di ginepro, salvia, brodo e vino bianco; il "cibreo di rigaglie" e le molte preparazioni con il fegatello di maiale.
Tipici anche il sedano fritto e infornato; le schiacciate; il "baldino" , focaccia di farina di castagne con pinoli e rosmarino; la crostata di ceci, una focaccia di ceci insaporita con olio e rosmarino e il "pan di ramerino".
Tra i contorni spiccano i fagioli all'uccelletto, fagioli lessati in tegame con salsiccia di maiale e pomodoro; i fagioli al fiasco e i carciofi ripieni all'aretina.
L’olio è di particolare pregio, poi non sono da meno i formaggi come il pecorino (ottimo quello avvolto a foglie di noci) e il raviggiolo, fatto con latte di vacca senza rompere la cagliata.
Per finire la "panina", dolce cotto in forno a base di farina, uova e uva passa e le frittelle, dolci fritti di riso, farina, latte, uova e uva sultanina.

Il tutto accompagnato dai vini rossi dei colli aretini, sul tipo del Chianti o del bianco Vergine della Valdichiana.