Piani di volo Torino e la sua storia
a cura di v.p.
 
L'Ottocento
parte 1
parte 2
parte 3
parte 4
parte 5
parte 6
parte 7
 
Torino e la sua storia
La Torino romana

La Torino medioevale

La Torino del '500

La Torino del '600

La Torino del '700

La Torino dell'800
 
Torino da scoprire
passaggio a Torino

alla scoperta del barocco torinese

passeggiando per la Torino liberty
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Torino movida

Torino by vespa
 

L'Ottocento - parte 2

Nel 1807 un incendio distrugge il Padiglione Reale, che separava la piazzetta Reale da piazza Castello, sostituita dalla cancellata del Pelagio sotto Carlo Alberto. I progetti per l’abbattimento di Palazzo Madama e della Basilica di Superga non vengono attuati e nel 1807 viene sostituito il vecchio ponte in legno, danneggiato nel 1706, da un ponte di pietra, chiamato Vittorio Emanuele I.

In questo modo Torino non ha più vincoli per l’espansione urbana e gli ampliamenti, dovuti alla crescita demografica, seguono il reticolo settecentesco, integrando il Po e la collina. Durante il periodo della Restaurazione, l’influenza francese si verifica soprattutto per il gusto neoclassico. Mentre il perimetro esterno è percorso da una cintura di viali alberati, tra il 1825 e 1830, viene attuato dall’architetto Giuseppe Frizzi il progetto di piazza Vittorio Emanuele I (ora Piazza Vittorio Veneto), con uno spazio di forma classica non dissonante rispetto alle opere Barocche, ma moderno per l’apertura sulla collina, fu completata sullo sfondo dalla Gran Madre di Dio, sorta per opera di Ferdinando Bonsignore a partire dal 1818. Essa si eleva su un’alta gradinata, correggendo la prospettiva discendente di via Po e celebra, con tocco neoclassico, il ritorno in città di Vittorio Emanuele I e attesta come anche Torino sia inserita nella diffusione di questo stile. Le premesse nascono attorno alla metà del ‘700 dall’interesse per le ricerche archeologiche alla scoperta di un ideale di classicità; ma in pochi anni diviene il gusto ufficiale, teso a ricostruire filologicamente l’antico.