Piani di volo Torino e la sua storia
a cura di v.p.
 
Il periodo romano
parte 1
parte 2
 
Torino e la sua storia
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Il periodo romano - parte 1

Sulla Torino preromana, le notizie storiche sono molto incerte. Di certo si sa solamente che nel III secolo a. C. esisteva una piccola città, un piccolo villaggio alla confluenza tra il Po e la Dora e presso lo sbocco della Valle di Susa.

Era sicuramente fornita di Buone fortificazioni in quanto poté resistere per tre giorni al temibile esercito di Annibale.

La zona era abitata dai Taurini, popolo che nasce dalla fusione tra Liguri e Galli.

Nel III secolo a.C. il progetto espansionistico romano interessò l’Italia settentrionale, combattendo contro popoli alleati, di cui facevano parte anche i Taurini. I Galli furono sconfitti nel 221 a.C. e vennero loro imposti trattati di pace e di alleanza.

Nel 218 a.C., approfittando dell’arrivo dell’esercito di Annibale, si ribellarono. Solo i Taurini, fedeli a Roma, si opposero ad Annibale, il quale espugnò e distrusse la città fortificata.

Dopo un periodo di calma di circa 150 anni, i Romani si occuparono nuovamente della città dei Taurini perché, durante le azioni nelle Gallie e in Britannia, Giulio Cesare attraversava spesso l’Italia nord-occidentale.

Torino quindi nacque come accampamento per una guarnigione di soldati a guardia di un posto strategico allo sbocco dei passi verso le Gallie.

Si stabilirono infine due colonie romane inviate da Augusto e dal triumvirato che diedero il nome alla città di Augusta Taurinorum.

La Torino romana ricalca, nella sua struttura urbanistica, lo schema militare delle colonie romane: un’area quasi quadrata, cinta da mura, lottizzata a scacchiera, percorsa da due arterie principali facenti capo alle porte.

La planimetria è perfetta a parte l’angolo nord-est (corrispondente all’attuale corso San Maurizio, dietro il Palazzo Reale) smussata dall’irregolare conformazione del terreno.

La città era delimitata dalle attuali vie Giulio a nord, Consolata e corso Siccardi a ovest, Cernaia, Santa Teresa e Maria Vittoria a sud e Accademia delle Scienze, piazza Castello e i Giardini Reali a est. Inoltre era traversata dal “decumanus”, ora via Garibaldi, e perpendicolarmente ad essa dal “corda”, oggi via Porta Palatina.

Parallelamente ad essi si sviluppano i decumani e i cardines minores dando origine a settantadue “insulae”. I cardines e i documani non erano perfettamente orientali rispetto ai punti cardinali, forse a causa di costruzioni già esistenti o forse per la direzione dei fiumi.

La Colonia Jiulia Augusta Taurinorum era un centro direzionale dove personalità dell’alta società, funzionari pubblici, commercianti e artigiani, riuniti in “collegia”, risiedevano ed esercitavano le loro funzioni. I pubblici uffici erano situati presso il foro, centro della vita sociale, politica ed economica della città e dove erano anche concentrate basiliche, templi e piazze dei mercati (Boario del bestiame, Olitario delle erbe e Annonario del grano).

L’ubicazione del foro nella Torino romana è incerta.

Il recinto delle mura costituiva il diaframma tra il tessuto urbano e i rioni suburbani, ma questo non divideva in due categorie i cittadini anche perché molti avevano proprietà sia all’esterno delle mura che all’interno. Entro le mura vi era il teatro, mentre l’anfiteatro, oggi andato perduto, era all’esterno: esso era a pianta ellittica con una gradinata digradante verso un’area centrale in cui si svolgevano spettacoli gladiatorii, lotte di animali e a volte anche battaglie navali, disputate nella profonda fossa centrale, appositamente riempita d’acqua.