Piani di volo Torino e la sua storia
a cura di vp.
 
Il Seicento
parte 1
parte 2
parte 3
parte 4
parte 5
parte 6
parte 7
parte 8
 
Torino e la sua storia
La Torino romana

La Torino medioevale

La Torino del '500

La Torino del '600

La Torino del '700

La Torino dell'800
 
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Il Seicento - parte 4

Per incarico del Re, l’architetto Benedetto Alfieri edifica il porticato uniforme su tutta la piazza, oggi ancora visibile. Fu rifatto anche il Castello del Valentino, situato nell’area in cui i Savoia andavano a cacciare ed organizzavano le feste sul Po, sorgeva a padiglioni isolati con dei tetti alla francese.

Il motivo per cui il Castello ha un’impronta francese di classicismo tardo rinascimentale, è che Amedo di Castellamonte, architetto incaricato della ristrutturazione, si ispirava al Castello di Blois nella regione dei Castelli della Loira. Nell’800 furono, poi apportate delle modifiche: i padiglioni furono incorporati nel corpo centrale, si cercò di limitare l’elevato slancio dei tetti attraverso un falso piano intermedio.

Nell’ambiente urbanistico ad isolati rigidamente squadrati della Città Nuova, l’architetto Guarino Guarini frate dell’ordine dei Teatini, filosofo e matematico, si inserisce con il complesso di edifici di piazza Carignano e di via Accademia delle Scienze con un carattere barocco inimitabile e decisamente anticlassico.

Il palazzo Carignano (1679-1685) viene sottolineato il gusto del contrasto tra la facciata e la piazzetta rigorosamente geometrica. Nel ‘600, il Palazzo è profondo solo la metà dell’odierno ed è dotato di un ampio giardino che occupa l’attuale piazza Carlo Alberto; termina con le scuderie (trasformate poi nella Biblioteca Nazionale) che arrivano fino al Po.

Destinato ad ospitare un ramo cadetto dei Savoia, i Carignano, assume un’importanza particolare ed una libertà stilistica mai concessa ad edifici privati. Affidato l’incarico a Guarini, gli edifici residenziali perdono il tipico giardino rinascimentale, simbolo dell’isolamento della vita di palazzo, ed acquistano maggiore importanza gli androni scenografici per i ricevimenti. La facciata del palazzo è caratterizzato da un tratto libero e movimentato, strutturato con rientranze e sporgenze, che dialoga con la piazza omonima ed il suo volume. Le due curve esterne corrispondono internamente a due grandi scaloni che conducono al grande salone centrale.