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Scandola e la sua
Riserva
Da Porto prendiamo la barca che
compie un giro in giornata nella Riserva Naturale della Scandola e nel Golfo
della Girolata.
Tra la Punta Rossa a Sud e la Punta
Palazzo a Nord, svetta, con i suoi 560 m d'altitudine, il promontorio della
Scandola, lato marittimo del Parco Naturale Regionale della Corsica.
Creata nel 1975, Scandola è stata la prima
riserva naturale francese con doppia estensione: marina e terrestre. La sua
superficie terrestre è di 919 ettari ed include più di 1000
ettari di superficie marittima che è parte integrante del Parco
naturale. Dal 1983 Scandola è sulla lista del Patrimonio mondiale
dell'Unesco. Il promontorio è un impressionante massiccio di origine
vulcanica caratterizzato da una grande diversità geologica: riolite
rossa, basalto, formazioni prismatiche, a filone, da effusione. Le cime,
modellate dal vento e dagli spruzzi salati delle onde, sono state lavorate
dall'erosione che procede, come nel caso dei taffoni per alterazione.
L'erosione marina e la differente resistenza delle rocce hanno creato
paesaggi grandiosi ed è tutto un alternarsi di grotte e fessure
costellate di muraglie e di picchi appuntiti che si stagliano contro il cielo.
A pelo dell'acqua si sviluppa un'alga
calcarea che si infittisce nel corso degli anni fino a formare in alcune grotte
veri e propri sentieri. Caratteristica della zona è il "marciapiede"
naturale della punta Palazzu. Tra l'incredibile ricchezza di specie di
alghe ce n'è una, il lythophyllum, che forma dei cuscinetti calcarei
duri lungo le rocce. Così, alla punta
Palazzu, si è naturalmente creato un marciapiede di più di 100
metri di lunghezza, su una larghezza di 2 metri (il più lungo che si
conosca nel Mediterraneo). Gli scienziati ne hanno determinato
letà approssimativa: 1000 anni! La trasparenza e la purezza
dell'acqua permettono una rigogliosa vita sottomarina. Le posidonie,
polmone del Mediterraneo, creano un manto erboso fino a 45 metri dalla riva.
Sulle falesie rosse si abbarbica la vegetazione: mirto, lentisco, euforbia
arborescente, lecci, fitte macchie di corbezzoli, erica e cisti.
La Riserva è anche luogo di
studio degli uccelli rari che nidificano o passano da Scandola: il luogo
è di un interesse straordinario per i falchi pescatori, i cormorani
cappelluti i falchi pellegrini e le berte grigie. Il falco pescatore ( o
aquila di mare), rapace che trova rifugio sugli speroni rocciosi, è
l'emblema della politica di protezione della fauna del parco. Sui picchi,
nascosti nei loro nidi costruiti con ramoscelli, sembrano essere le sentinelle
di questo universo selvaggio. A completare il quadretto idilliaco, spuntano
allimprovviso dal mare alcuni delfini che si soffermano a giocare con le
scie del nostro traghetto: riusciamo a fotografarne uno, anche se non troppo da
vicino. |