Piani di volo Torino e la sua storia
a cura di v.p.
 
Il Settecento
parte 1
parte 2
parte 3
parte 4
parte 5
parte 6
 
Torino e la sua storia
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Il Settecento - parte 5

Vittone, invece, compie delle opere straordinarie, mettendo insieme, fantasia, geometria, le piante guariniane del Tardo Seicento ed il senso di luce di leggerezza architettonica dello Juvarra; in pratica può essere definito la sistesi delle migliori caratteristiche architettoniche presenti in Piemonte. Nelle chiese che ha progettato si può notare la sua capacità di fondere Seicento e Settecento e di continuare a costruire un barocco fino al Tardo Settecento; questa sua caratteristica gli è stata riconosciuta da studiosi e critici, tra cui Rudolf Wittkover.

Due delle sue chiese a Torino sono state distrutte, ed oggi, possiamo ancora vedere; la chiesa di Santa Chiara e la chiesa di Santa Maria di Piazza. In più, fuori Torino, la parrocchiale di Grignasco, in Val Sesia, la chiesa dei Santi Bernardino e Rocco a Chieri, la chiesa di Santa Chiara e Bra e molte altre.

Fin dalla fine del ‘500 una costruzione semplice ed austera si eleva nel verde delle colline: la chiesa di Santa Maria del Monte, appartenente all’ordine dei frati Cappuccini.

Viene consacrata solo nel 1656 e l’autore del progetto è, come già detto, Ascanio Vittozzi, architetto ed ingegnere militare. La costruzione viene snaturalizzata con la sostituzione della cupola con l’attuale tiburio ottagonale.

La costruzione delle ville collinari si inseriscono in questo contesto caratterizzandolo. Queste residenze si chiamano “Vigne” perché insieme all’abitazione si aggiunge la proprietà agricola. Inizialmente solo l’èlite aristocratica si interessava a questi possedimenti, sia per la proprietà redditizia, sia come residenza estiva. La Villa della Regina era dotata di uno splendido viale di olmi che congiungeva l’ingresso al ponte sul fiume. Fu il Cardinale Maurizio di Savoia a creare questa residenza, ma acquistato il terreno dal principe nel 1617, venne affidato al Vittozzi l’ampliamento e le trasformazione. In possesso poi di Vittorio Amedeo II ed abitata da sua moglie Anna D’Orleans, rimane con il nome di Villa della Regina. Vittorio Amedeo II incaricava Juvarra di proseguire il rimodernamento dell’edificio, ma i progetti, datati 1729, non vengano attuati.