Piani di volo Torino e la sua storia
a cura di v.p.
 
Il Settecento
parte 1
parte 2
parte 3
parte 4
parte 5
parte 6
 
Torino e la sua storia
La Torino romana

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La Torino del '500

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La Torino del '700

La Torino dell'800
 
Torino da scoprire
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Il Settecento - parte 2

Filippo Juvarra giunto a Torino nel 1714 fu incaricato di edificare la Basilica di Superga (1717-1731), in ringraziamento della vittoria. La Basilica, sorta sul crinale della collina che domina la città, è una sintesi di tanti elementi della migliore cultura architettonica di due secoli di tradizione. La costruzione dello Juvarra è molto accorta, intelligente e modulata, ma ricorrendo a motivi classici, modifica il panorama visivo della città. Divisa in tre parti (la prima che giunge fino al cornicione, la seconda fino al tamburo e la terza fino alla lanterna) tutte della stessa misura (legge proporzionale dell’armonia), richiede una porta centrale. Con le due forti sporgenze laterali (ali) ed una che viene verso l’osservatore (proneo), la visione della chiesa, mentre si gira intorno, muta continuamente. La cupola che sormonta il corpo centrale ricorda quella michelangiolesca ed i due campanili sulle due ali sembrano di ispirazione Borrominiana. Gli interni hanno una suprema eleganza classicista ed in aggiunta, a movimentare le decorazioni, ci sono molte citazioni decorative di Bernini e Borrromini.

Secondo la volontà di Vittorio Amedeo II di aprire l’esercito ad una più larga partecipazione popolare, Torino necessita di quartieri militari, i quali trovano ubicazione, secondo il progetto di Filippo Juvarra iniziato nel 1719, nel terzo ampliamento, sfruttando l’area già acquisita della città con la costruzione della cinta fortificata per l’assedio del 1706.

L’area si trova a nord dell’antico decumano, via Dora Grossa (ora via Garibaldi), poiché la Cittadella necessita di una zona sgombra verso la città. Per questo la nuova Porta Susina viene sistemata in via delle Palle (ora via del Carmine), arteria principale del nuovo ampliamento, dinanzi alla futura piazzetta dei Quartieri. In questa zona sorgono alcuni palazzi dei maggiori architetti dell’epoca: Martinese, Dell’Alta Plantery, Juvarra e Vittone.

Il progetto juvarriano si realizza attraverso due isolati che formano una piazza complessa per il confluire in essa di via del Carmine e si allargano verso l’esterno. Un alto porticato serra con le sue arcate uniformi i tronchi della piazza.