appunti di volo

Alla scoperta di Budapest, romantica e suggestiva

di Elena Staurenghi

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Il parco civico
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Il Parco Civico

Il Parco Civico (Városlitget) o anche Bosco di Città, è uno dei quartieri dove più ci si può divertire a Budapest, ed è un altro celebre e popolare ritrovo budapestino, formato da un laghetto, da giardini e attrazioni varie. Sul laghetto del Bosco di Città, d'estate si può andare in barca, d'inverno invece pattinare.

Percorriamo il parco muovendo da sinistra del monumento del Millennio per la strada Állatkerti körút si incontrano subito il ristorante Gundel, uno dei più rinomati di Budapest, con accanto il Giardino zoologico, e quello botanico municipale, uno dei primi del genere fondato in Europa. Passando davanti allo zoo si arriva al Gran circo municipale, costruito nel 197O, dove si esibiscono i più bravi artisti ungheresi e stranieri, ed al Vidám park, un grande parco dei divertimenti aperto tutto l'anno.

Lo zoo è uno dei più antichi giardini zoologici del mondo, inaugurato nel 1866 e quindi con edifici che rievocano l’atmosfera dei primi del ‘900; è noto per essere il giardino d'infanzia di piccoli animali . E' curioso osservare gli animali a distanza ravvicinata grazie alle grandi vetrate che li separano di poco il pubblico, in un ambiente in perfetto stile liberty. Ovviamente elefanti,rettili, pesci, la famiglia di gorilla, quella di oranghi e i due leoncini Alì e Amhed, sorvegliati da una bellissima mamma leonessa, ma anche interessanti varietà botaniche. Altresì sono a disposizione del pubblico numerosi punti di ristoro e di gadget legati al mondo degli animali.

Si segnala che nel Luna Park si possono ammirare curiose attrazioni risalenti agli inizi del Novecento: le montagne russe di legno e il trenino degli orrori, il padiglione del Carosello, premiato con il premio Europa Nostra nel 1997 che risale al 1906. Questo edificio ottagonale, riccamente ornato, richiama sia nello stile che nelle forme le opere del noto architetto viennese Otto Wagner, che però non è il progettista. L'edificio è coperto da una cupola, decorata all'interno da un affresco di un discreto valore artistico, rappresentante un'allegra festa campestre. E' un'assoluta rarità la struttura stessa del carosello in stile neorococò, costruito in legno: ci sono cavalli a dondolo e carrozzine disposte su un podio rotante.

Al n. 11 della via Állatkerti út, si trovano un bagno termale e la piscina Széchenyi. L'edificio fu costruito agli inizi del 1900 per sfruttare una fonte solferosa ipertermale (74°C) per la cura dei reumatismi e delle affezioni delle articolazioni. Le terme della piscina Széchenyi sono tra i bagni termali più famosi d'Europa, e di maggiore superficie. E' alimentato da due sorgenti di acqua termale di 74 e di 77 gradi. La piscina all'aperto rappresenta una esperienza gradevole per i visitatori durante tutto l'anno.

Se seguiamo il viale a destra del monumento del Millenario, si incontrano la statua di George Washington, donata nel 1906 dagli Ungheresi degli U.S.A., il Museo delle Comunicazioni, edificio costruito da Krisztian Ulrich nel 1896, il Petofi Csarnok, che ospita il Museo dell'Aviazione, e il Giardino dei Ciechi, unico in Europa, dove piantine con scrittura Brille informano i non vedenti sui fiori e gli altri vegetali presenti.

Al centro di un bel parco, a destra del ponte che conduce dalla Piazza al parco attraverso il laghetto, sorge su una piccola isola in mezzo al lago, il castello Vajdahunyad, complesso di 21 costruzioni edificate nel 1896 – 1908 da Ignác Alpár, copie di edifici significativi che riassumono la storia dell'architettura ungherese, sparsi in tutto il Paese e che rappresentano diversi stili e diversi tempi della storia millenaria dell’Ungheria. Il nome viene dall'edificio del castello vero e proprio, copia di quello di Vajdahunyad, castello degli Hunyadi, che si trova in Transilvania (oggi territorio rumeno).

La statua del progettista si trova davanti al portone attraverso cui si giunge al cortile. Il portale della cappella nel cortile è una copia della chiesa di Ják (XIII sec), mentre il battifredo alto 37 metri e la cantoria sono copia dei quelli della cappella Zápolya in Cecoslovacchia. Nel cortile vi è anche la celebre statua dello Sconosciuto un ignoto cronista del sec. XII cui si deve la prima storia, in latino, del popolo ungherese; la statua è opera di Miklós Ligeti (1903).

All’interno di uno degli edifici, vi è il Museo dell’agricoltura, nel suo genere il più grande d'Europa, in cui è esposto un ampio panorama dell'allevamento del bestiame, della pesca, della meccanizzazione agricola e dell'enologia, della produzione della lana, del vino, della coltivazione dei cereali e dei prodotti ortofrutticoli.