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LA
COSTIERA AMALFITANA : il mito, il sogno, il
desiderio di Antonino Genovese |
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Le bianche case di Positano, dalle geometrie mediterranee e dai tetti a cupola, degradano dolcemente a terrazza sino ad unampia rada. Le stradine in discesa, spesso coperti da ombrosi, olezzanti pergolati, sono ricchi di antichi palazzi (qualcuno destinato ad albergo) e di eleganti negozi. In tale località trovarono rifugio gli abitanti di Paestum, reduci dalle distruzioni saracene. In Positano, che, nel passato lontano, fu a lungo rivale di Amalfi, è meritevole di una visita la chiesa dellAssunta dalla ridente cupola maiolicata e con una eccellente Madonna Nera bizantina, posta sullaltare maggiore. Nella piazza antistante svetta un campanile quadrangolare recante alla base un pregevole bassorilievo marmoreo ed una lapide che rammenta il suo cittadino più illustre, il già citato Flavio Gioia; nella località, attorno agli anni 50, soggiornò a lungo il famoso romanziere statunitense John Steinbeck che scrisse Furore, Pian della Tortilla, Uomini e Topi, ecc. Di fronte a Positano, si notano le piccole isole Li Galli, già denominate Sirenuse perché, vuole la leggenda che, in prossimità di esse, il mitico eroe omerico Ulisse, sulla strada del ritorno, ricco di traversie, a casa, si sia fatto legare allalbero maestro del vascello e si sia fatto tappare le orecchie al fine di resistere ai canti seducenti e gonfi di malie delle Sirene. Nella proprietà delle isole, si sono succeduti il coreografo russo di fine 800 Leonida Massine, Edoardo De Filimmo, il registra Zeffirelli. Dietro le isole poi appaiono, come un fenomeno di Fata Morgana, i celebri Faraglioni e Capri. La rada di Positano vede da una parte situato il paese omonimo e dallaltra quello di Praiano, entrambi non si stancano mai di mirarsi e di sorridere felici, ebbri di felicità. |
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