appunti di volo

AGLIE’: UN CASTELLO E LA SUA CORTE

di Edy Gambillare

L'itinerario
PRIME NOTIZIE
I LUOGHI SACRI
IL PALAZZO DUCALE
CHIESA MADONNA DELLA NEVE
CHIESA SANTA MARTA
CHIESA SAN GAUDENZIO
CHIESA SANT’ANNA
CHIESA SAN ROCCO
CHIESA MADONNA DELLE GRAZIE
CHIESA MADONNA DELLA ROTONDA
LA CHIESA di SAN GRATO
LA CHIESA di SAN MASSIMO
VILLA MELETO

LA CHIESA di SAN MASSIMO (scomparsa)

Isolata, in alto sul declivio della collina di Macugnano, anticamente vi era una chiesetta dedicata a San Massimo eretta, forse, verso l’anno mille.

Si riteneva che questa chiesa fosse parrocchia, essendosi ritrovate molte ossa che lasciavano supporre la presenza di un cimitero attiguo. Purtroppo, però nessun documento prova che nel territorio di Agliè esistesse un’altra parrocchia prima di San Gaudenzio.

Nel 1350 la chiesa era vacante.

Nel 1354, come ricorda il Bertolotti, fu scelta per ospitare alcune reliquie di San Massimo, portate qui da Rietz dai fratelli Ubertetto, Guidetto e Ludovico, figli di Giovanni III conte di Agliè; in questa occasione fu sicuramente consolidata.

Nel 1454 il conte Ludovico San Martino di Agliè, castellano d’Ivrea, dispose di venire sepolto nella chiesa di San Sebastiano presso il duomo di Ivrea, ma se la morte lo avesse colto in Agliè la sepoltura doveva avvenire nella chiesa di San Massimo in Macugnano.

A questo proposito lasciò un legato di 26 fiorini alla chiesa di San Sebastiano e 16 fiorini, più alcuni effetti del suo vestiario, alla chiesa di San Massimo.

Negli anni che seguirono, a causa di vari eventi bellici e dello spopolamento della zona di Macugnano, questa chiesa cadde in rovina.

Nel 1754 il Libro Campagnolo, unica fonte iconografica del tempo, ci riporta la sua originale posizione catastale ( particella n° 2412) ma non si sofferma su alcuna descrizione.

Fino al 1905, anno in cui fu demolito, era ancora possibile ammirare i resti dell’altissimo campanile poggiato per due lati sul muro perimetrale della chiesa e per altri due su archi sostenuti da una colonna sita nell’interno dell’unica navata.

Poiché ormai non resta praticamente nulla per la descrizione bisogna riferirsi a quanto scrisse l’ingegnere Boggio: questa chiesa era a pianta rettangolare con l’abside semicircolare coperta da volta emisferica "lunga metri 6.90, larga 6.31 ed il suo abside ha metri 2.47 di raggio con volta impostata a metri 1.40; l’ingresso è nella facciata posta verso occidente. Le sue mura spesse 58 centimetri hanno delle lesene esterne rettangolari che sporgono dieci centimetri dal filo dei muri longitudinali, larghe 44 centimetri e con cordoni semicircolari in mattoni nell’abside, fra i quali correva un’archeggiatura a pieno centro".

Come si è già accennato era particolare il campanile " il quale si innalza altissimo in un angolo: due de’ muri di esso poggiano direttamente su quelli perimetrali dell’oratorio e lì due altri su arconi a pieno centro, retti da un pilastro che si innalza nell’interno di una grossa pietra rettangolare che lascia travedere essere stata altra volta destinata ad altro uso".