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Tra la città medioevale

di Francesco e Angela

LA CITTA’ MEDIANA : via Baldassini

La Via Baldassini. è anch'essa fiancheggiata da case del '200 e '300 è sovrastata con impressionante effetto il palazzo dei Consoli, piazza della Signoria, sostenuta da quattro impressionanti archi, e il palazzo Comunale.

Sotto il palazzo si segnala l'interessante casa di S. Ubaldo, caratteristico e ben conservato edificio eugubino due-trecentesco, la cui facciata è stata probabilmente rifatta e arretrata in conseguenza alla costruzione degli antistanti palazzi comunali.

All'interno conserva tracce della decorazione murale originaria. Fu dimora medievale della famiglia Accoromboni, ma non trova, invece, conferma nei documenti la tradizione secondo cui l'edificio sia stata la residenza di San Ubaldo.

Giunti in via della Repubblica, nella successiva via Savelli della Porta, a sinistra la chiesa diSan Francesco della Pace, costruita nella prima metà del sec. XVII nel luogo in cui, secondo la tradizione, si trovava il rifugio del feroce lupo di Gubbio ammansito da San Francesco.

All'interno, a ricordo del fatto, si può vedere la statua del Poverello di Assisi che stringe la zampa alla bestia e la pietra su cui tale avvenimento si verificò, su cui si dice che avvenne il patto di pace tra S. Francesco e il lupo.

Nella chiesa sono inoltre conservati i Ceri mezzani e le statuette di S. Ubaldo, S. Giorgio e S. Antonio che sono collocate in cima ai Ceri nella celebre corsa del 15 maggio, e le tre brocche dedicate ai 3 protettori che verrano gettate a terra per dare il via alla manifestazione. Il quadro rappresentante la Madonna con il Bambino e Santi è opera di Giovanni B. Michelini da Foligno.

Al N. 16 della via il palazzo della Porta (in ristrutturazione), con elegante portale rinascimentale (sec. XV); e quasi al termine della via, la chiesetta trecentesca di Santa Maria Nuova che ha il fianco ad arcate e un portale trilobato sulla fronte.

Nell'interno, ristrutturato nel '600, sulla parete destra, la Madonna del Belvedere, affresco capolavoro di Ottaviano Nelli, datato 1403, che rappresenta la Vergine in trono col bambino, con ai lati S. Pietro e S. Antonio che presentano alla Vergine i committenti ; attorno alla Madonna, angeli musicanti. L'affresco è ritenuto il capolavoro di Ottaviano Nelli e una delle più attraenti pitture italiane dei primi del '400 per la gaia gamma coloristica, per la delicatezza e l'armonia delle tinte, per la dolce espressione delle figure Interessanti sono pure gli altri affreschi, specie quelli della controfacciata. tra cui spicca un S. Michele Arcangelo attribuito ai fratelli Salimbeni da San Severino, e sulla parete sinistra S.Antonio Abate attribuito al pittore trecentesco Mello da Gubbio.