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Tra la città medioevale di Francesco e Angela |
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Le sale del Palazzo dei Consoli, sede del potere esecutivo nell'età comunale, ospitano dal 1909 le collezioni del Museo Civico, che è opportuno visitare in quanto sono custodite sette tavole in bronzo note con il nome di Tavole Eugubine, probabilmente del IV sec. a C., in cui sono contenute le regole di importanti riti religiosi del popolo umbro. Per secoli sono state oggetto di esame da parte di studiosi di tutto il mondo. Cinque sono scritte in caratteri latini. La lingua usata in tutte è però quella umbra. La raccolta museale, allestita su diversi piani, illustra la storia e la cultura locale dal VI sec. a.C. al XIX sec. Vi si accede dalla scala a ventaglio (anche se attualmente è inagibile), che attraverso un portale gotico con lunetta affrescata e fiancheggiato da due bifore, dà accesso alla Sala maggiore,vasta aula con volta a botte destinata alle adunanze del popolo; addossati alle pareti, numerosi reperti archeologici di epoca romana e altomedievale (frammenti architettonici, sarcofagi, iscrizioni e stemmi). A sinistra, la piccola cappella delpalazzo, con antiche monete locali e le celebri tavole eugubine, sette lastre di bronzo con iscrizione in lingua umbra, scritte con caratteri in parte etruschi (sec. III-II a.C) e in parte latini (sec. II-I a.C), su cui è inciso il più importante testo in lingua umbra e la più estesa descrizione di riti religiosi che il mondo occidentale antico abbia mai restituito. Le Tavole rappresentano il cuore di una collezione archeologica tra le più ricche dell'Umbria con reperti risalenti all'epoca umbra e romana. La raccolta numismatica si compone di importanti esemplari italici e romani in bronzo, monete medievali, ducali e papali, quest'ultime coniate dalla zecca di Gubbio. Allestita nella sala della loggetta e lungo il corridoio segreto, la raccolta di ceramica spazia dalle maioliche arcaiche (XIV sec.) ai manufatti del XIX sec.Di particolare rilievo è la produzione eugubina rinascimentale a lustro rosso e dorato della bottega di Mastro Giorgio Andreoli (XVI sec.). Significativo è il vasellame farmaceutico tra cui originali duomi d'alambicco in terracotta rossa. Le sale al piano nobile ospitano la Pinacoteca Comunale ricca di dipinti su tavola e tela principalmente di scuola umbra, databili dal tardo Duecento all'Ottocento (Guido Palmerucci, Ottaviano Nelli, Virgilio Nucci e Felice Damiani). Degni di nota sono il Reliquiario miniato (XIV sec.), il Crocifisso ligneo di scuola giottesca opera del Maestro della Croce di Gubbio (inizio XIV sec.), il Gonfalone (inizio XVI sec.) realizzato da Sinibaldo Ibi, artista seguace del Perugino e l'Immacolata Concezione di Francesco Signorelli (1527). Dalla elegante loggetta terminale si gode uno spettacolo suggestivo e incantevole panorama su tutta la città e da solo merita una visita per rendersi conto della struttura urbanistica della stessa. |