|
DJERBA
Da Zarzis
parte l'antica strada romana di El Kantara che, attraversando il mare per
più di due chilometri giunge a Djerba.
Moltissime sono le leggende che ruotano intorno a Djerba; secondo alcuni essa
era la terra dei lotofagi dell'Odissea, altri sostengono che essa sia
l'anticamera di Gerusalemme, ovvero l'erede della religiosità ebraica.
Di sicuro, Djerba è una delle principali mete turistiche del
Mediterraneo. Ad attrarvi i turisti, più che chissà quali tesori,
è la vicinanza all'Italia e il moderato costo. Djerba non ha un mare
bellissimo, niente a che vedere con il Meridione italiano o la Sardegna,
semplici spiagge sabbiose, che peraltro si alternano a zone paludose. La
ricchezza di quest'isola dalle radici antichissime sta nella sua popolazione,
che da tempo ha capito l'importanza del turismo e si è data da fare per
svilupparlo. Una buona organizzazione di servizi ha provveduto a renderlo la
principale fonte di introito.
Hara Sghira I siti storici di Djerba sono di
particolare interesse; l'antica diga Romana, la sinagoga (che in un paese arabo
è cosa più unica che rara) di Ghriba, costruita nel villaggio
ebraico di Hara Sghira (piccola Hara). Tra l'altro, una leggenda ebraica
racconta che in seguito alla distruzione del Tempio di Salomone da parte di
Nabucodonosor, alcuni ebrei Kohanim, fuggendo da Gerusalemme, portarono con
sé alcuni pezzi del tempio, che impiegarono per la costruzione della
Ghriba.
El Hamma Il lago salato di El Hamma attrae
buona parte dei turisti che compiono un giro dell'isola, ma il momento in cui
vi renderete davvero conto di quanto ormai le culture occidentali si siano fuse
con quelle orientali è la visita di Houmt Souk.
Houmt Souk Con le sue piazzette circondate da
alberi di ibisco, con le botteghe dei gioiellieri ebrei il capoluogo jerbino,
rappresenta la classica immagine della Tunisia moderna Il souk, coloratissimo,
pullula di tutti quei prodotti che avete visto durante le varie tappe
dell'itinerario, dai vasi in terracotta alla frutta, dalle stoffe al pesce, e
molte altre particolarità turistiche. Un occhio di riguardo va ai
prodotti in pelle, più che mai economici e originali, ai tappeti
berberi, fra cui spiccano i kilim dai colori vivacissimi e i disegni
geometrici, che, anche se non di grande pregio, sono comunque piacevoli e
adattabili a qualsiasi tipo di arredamento, mentre i più fortunati
potranno trovare anche kilim antichi, più pregiati e di fattura
particolare, perché appartenuti ai corredi delle spose berbere. La rosa
del deserto, una pietra originata dall'aggregarsi di tanti granelli di sabbia,
troneggerà colorata di verde, rosso e blu sulle bancarelle, e i ragazzi
del luogo vi renderanno la vita impossibile fino a quando non ve la porterete a
casa.
Guellala L'ultima visita, a Djerba può
essere l'escursione a Guellala, dove comprare le richiestissime ceramiche
colorate, dove ritroverete un vostro amico, il caldo umido. La sera, questa
cittadina si colora di una serie di ristorantini tipici che costeggiano il
lungomare, ideali per una cena a base di pesce. Lasciare Djerba non è un
problema, dato che al ponte per Zarzis si aggiungono numerosi traghetti.
|
|