Torino e la sua storia
a cura di vp |
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Il Cinquecento - parte 2 Se tralasciamo gli interventi di carattere fortificatorio, lunico momento architettonico di particolare rilievo fu la costruzione del Duomo nuovo di Torino. Ledificazione del Duomo ebbe inizio nel 1490 su commissione del Vescovo Domenico della Rovere. I lavori cominciarono con labbattimento di un complesso di tre chiese contigue che occupavano il sito prescelto: San Salvatore, Santa Maria de Dompino e San Giovanni (rispettivamente la chiesa dei Canonici, la Cappella del Vescovo e la Cattedrale). Larchitetto ideatore, Amedeo Francisco da Settignano, detto Meo del Caprino, costruì un edificio di stile tipicamente rinascimentale, inserendolo in un contesto urbano ancora medioevale. La Torino del tempo era infatti molto più sensibile al fascino dello stile francese che non a quello dellItalia centrale, dove il gusto rinascimentale era da tempo affermato. Il Duomo di Torino, terminato nel 1498, fu quindi, grazie allapertura culturale del Vescovo e allesperienza romana e fiorentina di Meo del Caprino, il primo momento di sensibilizzazione della città verso quello spirito nuovo che preluderà alla fioritura artistica del Sei-Settecento. Lo stile del Duomo si riallaccia alle caratteristiche del primo Rinascimento; la pianta è una croce latina, composta da una navata centrale, con affiancate le due laterali, e tagliata da un transetto; allincrocio dei bracci nasce una cupola ottagonale sormontata da un cupolino. La navata centrale originariamente terminava con un coro ed unabside probabilmente semicircolare; allo stesso modo, le due navate laterali terminavano con delle absidiole, prima della distruzione operata dal Guarini per far posto alla Cappella della Sindone. La facciata è caratterizzata da due ordini e da tre parti, denunciate da tre portali e separate da elementi verticali, con coppie di pilastri poco in rilevo, che ne delimitavano le estremità ed il corpo centrale. Il portale di centro, sormontato da un arco a tutto sesto, si conclude con una trabeazione appena accennata. I rilievi sono molto preziosi e ben lavorati anche in prossimità dei due portali laterali che presentano, sopra gli archi a tutto sesto, un piccolo frontone che trova motivo di collegamento con il frontone del secondo livello. Al secondo livello, il corpo centrale, che presenta due aperture, si accorda bene con i corpi laterali grazie ad un motivo ad andamento curvilineo, con una curva sinuosa che rende più morbido il passaggio tra il primo ed il secondo livello. Nel complesso la facciata, elevata da una decina di scalini, ha un carattere sobrio ed elegante. Il Duomo mostra una derivazione, pur se semplificata e ridotta, da Santa Maria Novella a Firenze. |