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In
viaggio per la Sardegna, l'isola delle forte
emozioni di Davide AIRO' e Assunta FATIBENE |
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Lasciate le spiagge
con la scusa che volete, tanto vi sarà comunque difficile farlo, magari
per fare un salto a Palau e arrampicarsi
sull'Orso, una roccia modellata dal vento in un'immensa nicchia
sorretta da due piloni, (le zampe), alle spalle delle antiche torri di
avvistamento della Grande Guerra. Arrampicati lassù, l'emozioni e il
senso di appartenenza alla natura sono ineguagliabili. Il maestrale, che spesso
soffia nelle Bocche di Bonifacio, qui raggiunge una potenza sbalorditiva,
capace di far perdere l'equilibrio e di rendere difficile la respirazione. L'Isola che nel 1849 accolse Garibaldi, conserva tutto lo splendente fascino che lo stupì. La città è viva e spumeggiante di persone e richiami storici. In piazza XXIII febbraio, la statua di Garibaldi riassume un po' l'essenza stessa dell'isola. Così come per la costa antistante, il mare è l'attrattiva principale, capace come in pochi altri posti di coinvolgere e fare proprio il turista. Sulla stessa impronta storica della Maddalena si sviluppa invece l'isola di Caprera. L'isola, formata da colline granitiche è attraversata dalle valli di Ferracciolo e di Fosso di Stefano, dove sono collocati due refrigeranti laghetti. Qui a Caprera, l'orma storica di Garibaldi è presente nel Museo Garibaldino, dove è conservata la dimora del Generale del 1856. La villa, chiamata "Casa Bianca" è molto interessante sotto l'aspetto architettonico e culturale, dato che offre uno scorcio domestico del 19°secolo. Ritornati sul traghetto che conduce in Sardegna, l'ultima città della Gallura è Santa Teresa. Offre, oltre al mare adatto per una vacanza estiva, uno splendido punto di osservazione sulle Bocche di Bonifacio, che si spande fino alla Corsica. Attraversando tutto il Nord della Sardegna sulla provinciale costiera che da Santa Teresa di Gallura porta a Porto Torres passando per CastelSardo, lo scenario è piuttosto lugubre, le campagne sono deserte e piene di enormi roccioni modellati dal Maestrale con le forme che, non dissimili dalle nuvole, stimolano la nostra fantasia fino a darne appartenenza alla realtà. Il mare appare improvviso, azzurro come non mai. Questa zona della Sardegna non è mai stata sfruttata dal turismo, per questo alcuni dicono che sia la più bella. No, senz'altro è la più selvaggia, e gli scenari sono imprevedibili. Durante la traversata della provincia di Sassari, vale la pena di visitare almeno una delle necropoli che affiorano a poca distanza dalla provinciale. |
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