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In
viaggio per la Sardegna, l'isola delle forte
emozioni di Davide AIRO' e Assunta FATIBENE |
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La Sardegna non è quell'isola, lontana dall'Italia e dalle grandi città come possiamo immaginare; è un luogo che risveglia in noi tutti quei sentimenti, e quelle emozioni che abbiamo già vissuto dentro, magari senza rendersene conto. Il mare non è così lontano, bastano un paio d'ore di aereo, e qualche ora in oiù con le navi veloci Ma sarebbe inutile andarci, non è quello che vogliamo, non è il mare della tranquillità, quello in cui troviamo rifugio nelle fredde giornate invernali. E neppure d'estate, tra ombrelloni e creme solari ha senso cercarlo. La cosa più triste, però, è che non c'è luogo al mondo dove trovarlo. Tutto è commercializzato, globalizzato e venduto, quasi tutto. Affacciandosi in una fredda giornata invernale, chiudendo gli occhi sembra quasi di sentire la brezza del mare. Aspettando il tram si possono vedere i gabbiani, mentre da scuola le onde schiumose brillano sotto il sole. Quello che immaginiamo non è un flashback estivo, e nemmeno un desiderio. E' il nostro aspetto interiore, naturalizzato nell'immagine che gli somiglia di più. .La Sardegna è un'oasi immensa dove ognuno trova il proprio equilibrio. Le più belle scogliere del mondo, e il mare più limpido fanno da sipario ad un interno del tutto inusuale e inaspettato. Verde, ma brullo. Intercalato da sassi scolpiti con arte futurista dal vento, altipiani rocciosi e, via via che si ritorna verso la costa, improvvise paludi, piane invase dalla sabbia, e scogliere a picco sul mare, tanto trasparente da contarne i pesci. Sbarcati dal traghetto che da Palermo o Napoli o Civitavecchia arriva a Cagliari, si ha subito l'impressione di una terra del tutto nuova, un paesaggio naturale inedito. I sardi poi, parlando con un italiano con cui contribuiscono a rendere del tutto singolare l'aspetto di questa regione. |
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