ITINERARIO DELLA VISITA
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Tra i ricami naturali delle grotte di Nettuno

di Francesco e Angela

Il colonnato della Reggia

Il primo contatto visivo è con il Lago Lamarmora, formato dall'acqua del mare, che occupa gran parte del grande salone iniziale.

Si raggiunge così la Reggia, dove la natura ha creato lo scenario più vistoso della grotta, davanti al quale qualsiasi visitatore proverà una grande emozione.

Al centro del lago Lamarmora, sulla destra, si possono osservare delle grandi colonne calcitiche che si specchiano nelle acque e che si innalzano per 9 metri sino al soffitto, quasi come a sorreggerlo.

Subito dopo, la volta è solcata da una grande frattura e si eleva sino a 18 metri di altezza, in quello che è il punto più alto di tutta la parte turistica.

La grande parete del fondo completa lo scenario con colate a canne d'organo, festoni e una caratteristica formazione stalagmitica chiamata l'Albero di Natale che risalta nella parte più lontana.
Proprio qui termina il Lago Lamarmora con una spiaggetta sabbiosa, chiamata Spiaggia dei Ciottolini, di cui però oggi non c’è traccia, visibile sotto il sentiero e caratteristica per il suo colore chiaro, che appare più o meno evidente a seconda del livello di marea.

È in questa spiaggetta che in passato, dopo aver attraversato tutto il lago, approdavano le piccole imbarcazioni, scaricando i visitatori che attendevano poi il proprio turno per la visita

Due curiosità:

  • le due lapidi in marmo situate sulle pareti della Reggia presso la spiaggetta terminale del Lago Lamarmora, incise a ricordo delle prime due visite di Carlo Alberto (1829 e 1841)
  • una linea nera perfettamente orizzontale che appare sulla parete opposta del Lago Lamarmora, a circa 4 metri di altezza, e che interessa tutte le pareti che circondano il lago ed è visibile anche sulle colonne, le colate, le stalattiti più grosse, a testimonianza che tali concrezioni erano già formate a quei tempi.
    Ma a quale periodo si riferisce?
    Gli studiosi ritengono che durante le varie fasi glaciali e interglaciali che hanno interessato la terra in epoche passate, il livello del mare ha subito notevoli oscillazioni, ritirandosi in periodo più freddo e risollevandosi in periodo più caldo in seguito allo scioglimento dei ghiacci. Circa 125 mila anni fa, esattamente durante un intervallo climatico denominato Eutirreniano, il livello del mare si è stabilizzato per un certo periodo alla quota di +4m rispetto a quella attuale; e la prova reale di questo innalzamento è proprio quella linea nera visibile oggi sulle pareti della Reggia.
    Le tracce di tale livello sulle scogliere esterne di Capo Caccia, sono quasi del tutto scomparse in seguito all'erosione operata dagli agenti atmosferici.
    L'importanza della grotta viene così accresciuta perché può fornire allo studioso dei dati e dei documenti che lo aiutano a ricostruire le variazioni climatiche di quelle zone nel passato.