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Viaggio nel passato nei dintorni di Alghero

di Francesco e Angela

Il villaggio nuragico di Palmavera

Si trova a 10 km circa da Alghero, lungo la strada provinciale per Porto Conte, sulla destra prima del bivio per Capo Caccia.

È un interessante insediamento costituito da un nuraghe complesso (la cosiddetta Reggia) circondato da un villaggio di almeno 50 capanne di forma prevalentemente circolare.
La torre principale del nuraghe, che conserva la volta "a falsa cupola", è riferibile al 1.100 a.C., la torre secondaria fu aggiunta nell'VIII secolo a.C.

Di rilevante interesse è la Capanna delle Riunioni, sede di dibattito politico e di culto magico - religioso.

L'insediamento, che fu abbandonato nel V secolo a.C. a causa di un incendio, testimonia con la sua lunga evoluzione architettonica le diverse fasi della vita sociale e l'organizzazione politica della comunità tribale.
Infatti si possono riscontrare tre fasi edilizie e culturali distinte.

Fase I (XV-X sec. a.C.) E’ caratterizzata dalla costruzione del mastio in calcare attorno al quale viene edificato il primo nucleo di capanne. La torre originaria e principale, a pianta semplice leggermente ellittica, consta di una camera a falsa cupola (tholos), alla quale si accede attraverso una porta.

Essa presenta evidenti caratteristiche di arcaicità come la scala di camera sopraelevata e le nicchie poco profonde.

Fase II (IX sec. a.C.) E’ caratterizzata dall'utilizzo dell'arenaria come materiale da costruzione. In questo arco temporale si rifascia la base del mastio, si costruisce la torre secondaria e alcune capanne del villaggio fra le quali la Capanna delle Riunioni.
Probabilmente la parte terminale della seconda fase è quella più importante e significativa della vita della comunità, in quanto si è sentita l'esigenza di costruire un edificio pubblico (capanna delle riunioni) che fungeva da luogo di dibattito politico, di rito per le cerimonie sacre e di giudizio per coloro che infrangevano i codici morali della comunità.

Fase III (IX-VIII sec. a.C.) In questa fase avvenne il rifacimento parziale del corpo aggiunto, la costruzione delle capanne oggi visibili e della cinta muraria difensiva. Quest'arco temporale è caratterizzato dal riutilizzo del calcare che appare un materiale da costruzione più resistente rispetto all'arenaria usata nella fase precedente.
Le ricerche più recenti hanno messo in evidenza che l'insediamento venne distrutto da un incendio devastante che pose fine a ogni forma di vita nel villaggio alla fine dell'VIII sec. a.C..

NOTA SUI REPERTI MATERIALI

I reperti di Palmavera rinvenuti nel corso delle molteplici campagne di scavo, sono esposti nel Museo Nazionale di Sassari. Le ceramiche sono di buona fattura, l'argilla utilizzata è depurata e ben cotta.

Di notevole importanza è il ritrovamento di una stampiglia in osso che veniva utilizzata per imprimere l'argilla.
Fra i materiali rinvenuti sono di particolare interesse: brocche, tegami decorati a pettine, olle globulari, ciotole, tazze e lucerne.

La produzione di oggetti in metallo è molto limitata ed è rappresentata prevalentemente dal bronzo, dal rame e dal piombo. Sono state rinvenute armi (pugnali, frammenti di spade), strumenti di lavoro (accette, punteruoli, scalpelli, un amo da pesca), oggetti ornamentali (bracciali, fibule, anelli, un bottone). In pietra sono state ritrovate macine, pestelli, mortai ed alcune piccole accette in pietra verde.