Viaggio sul
Canal Grande : Casa fondaco
È tipicamente veneziana, ma
anche tipicamente medioevale. Al pian terreno
vi è un porticato ad arcate, che si apre direttamente sull'acqua, per
poter permettere agevolmente il carico o lo scarico delle merci. All'interno di
esso vi erano i locali per il lavoro e per i magazzini delle merci. Al
piano superiore vi era l'abitazione civile il cui salone centrale era
illuminato da un ampio loggiato, le altre stanze si aprivano a fianco del vano
centrale; ai due lati vi erano due ali più alte a mo' di torri da
difesa.
Per i porticati vennero usati archi a
sesto acuto allungato bizantineggianti, le facciate furono abbellite da formelle, fregi e il
tetto fu sottolineato da una ricca merlatura decorativa. Questi
arricchimenti architettonici risentirono dell'influsso arabo che pervase ed
affascinò tutto il mondo mediterraneo.
Nel 1300 anche a Venezia si diffonde
il gusto gotico fiorito proveniente dal nord Europa che influenzò la
ricostruzione del Palazzo Ducale. Rimane ancora, in questi palazzi,
l'impianto della casa-fondaco abbellita da ampi loggiati e colonnati con archi
gotici acuti e trilobati:
gli esecutori di queste meraviglie furono
maestri-artisti lombardi, come Antonio Bregno e Matteo Raverti, affiancati da Bartolomeo e
Giovanni Bon, maestri veneziani, autori della Porta della Carta e della
Ca' d' Oro.
 |