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Passaggio a
Torino |
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Da Piazza Emanuele Filiberto a Piazza Statuto Da Porta Palazzo, seguendo i vicoli si arriva a Piazza Emanuele Filiberto, detta anche Piazza Giulio. Al numero 13 della piazza si trova, dietro unanonima facciata, una particolare scalinata, realizzata secondo un ellisse che ad ogni piano diventa una circonferenza che accompagna il ripiano che la avvolge. Questa zona negli ultimi anni, anche grazie ad unattenta politica di riutilizzazione urbana, è divenuta luogo di incontro serale, per la ricca varietà di locali notturni e di ristoranti caratteristici. Raggiungendo Via delle Orfane al numero 15 si trova la Chiesa di Santa Chiara del Vittone e, allisolato successivo, un sontuoso ed elegante edificio, il Palazzo Barolo, recentemente ristrutturato. Fondamentale esempio di residenza patrizia torinese arrivata a noi pressoché inalterata. L'edificio eretto alla fine del Seicento da Baroncelli, fu restaurato alla metà del Settecento da Alfieri, cui si devono la decorazione e il disegno di alcuni mobili nelle sale in stile. Fu importante salotto culturale alla metà dell'800.
La piazza è una zona di comunicazione tra la vecchia città e lampliamento pianificato da Juvarra, ma già progettato nel 1711 da M. Garove. Al centro si erge un alto obelisco per ricordare la legge Siccardi (1850) con le disposizioni relative allabolizione del foro ecclesiastico e recante liscrizione la legge è uguale per tutti. Al numero 3 della via, prospiciente Piazza Savoia, si trova il Palazzo Martini di Cigala, iniziato nel 1816 su progetto di Juvarra con un grande portone inquadrato da colonne e sormontato da un balcone. Al numero 1 bis di Via della Consolata si trova il Palazzo Saluzzo Paesana, costruito tra il 1715 ed il 1722. Ledificio, interessante esempio di residenza nobiliare urbana del XVIII secolo, fu costruito su disegno di Juvarra tra il 1715 ed il 1722. A lato di Piazza Savoia si giunge in via Garibaldi,, in passato detta via Dora Grossa, per via del rigagnolo d'acqua che scorreva al centro della via per la rimozione delle immondizie. Stretta e discontinua via medioevale, antico decumano, la strada, per ottenere un miglioramento della viabilità e del transito, fu ristrutturata e centrata su Palazzo Madama, con una prospettiva rettilinea e una lunga serie di facciate uniformi. Proseguendo lungo via Garibaldi, si arriva in Piazza Statuto, aperta nel 1864 per terminare il simmetrico ordine dei quattro ingressi monumentali alla città. Realizzata grazie ai capitali inglesi, è lultima delle grandi piazze ottocentesche di ingresso alla città. Ideata prima da Carlo Pronis e successivamente da Edoardo Pecco, la piazza ha una forma allungata e dilatata verso lesterno per creare un collegamento tra larea occidentale (Via Garibaldi) e la congiunzione delle strade in direzione di Rivoli, della Valle di Susa e di Corso Francia. Lintervento più interessante è quello di Giuseppe Bellati che realizzò due sovrappassi e il giardino di tipo inglese. Allinterno del giardino si erge il monumento commemorativo del traforo del Frejus (Luigi Belli 1879, il genio della Scienza è di Odoardo Tabacchi) e la guglia Beccaria, il cippo con la misura del meridiano che definisce il grado di latitudine al meridiano di Torino. |
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