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Da
Piazza Vittorio a Via Maria Vittoria
Attraversando Via Giulia di Barolo verso
Sud, si arriva nella grande e scenografica Piazza Vittorio Veneto,
eseguita tra il 1825 ed il 1830. Lodierna piazza fu realizzata
dallarchitetto Giuseppe Frizzi e presenta un ampio e scenografico spazio
decorato con facciate di stile barocco nellarea interna, e di stile
classicheggiante verso il fiume Po. La piazza esegue perfettamente il compito
di raccordo tra la zone barocca della città e il suo allargamento oltre
il fiume.
La spazialità della piazza è delimitata
sullo sfondo dalla chiesa della Gran Madre di Dio, cinta dalle splendide
colline torinesi, da cui emerge la Chiesa di Santa Maria del Montesul
Monte dei Cappuccini, opera di Ascanio Vitozzi.
La Gran Madre di Dio,
realizzata su esempio del Pantheon, s'innalza su unalta gradinata di
circa sette metri, correggendo la prospettiva discendente di Via Po. Da Piazza
Vittorio, ritornando verso Via Po, si prende sulla destra la Via Principe
Amedeo fino ad arrivare allincrocio con Via dellAccademia
Albertina, dove sulla destra si trova la Pinacoteca e sulla sinistra
Piazza Carlo Emanuele I, meglio nota come Piazza Carlina .
Nella piazza ci sono interessanti palazzi storici, tra i quali sulla
sinistra Palazzo Ferrero dOrmea, che occupa tutto il quadrilatero
ricompreso tra la piazza, Via Maria Vittoria, Via San Massimo e Via Des
Ambrois. Chiude la piazza la Chiesa di Santa Croce, edificata nel pieno
settecento su progetto di Juvarra ed ebbe alla fine dellOttocento la
facciata mistilinea ad opera del famoso architetto di corte G.B: Barra.
Percorrendo sulla destra Via Maria Vittoria,
contraddistinta dalle numerose botteghe di antiquari, si arriva al numero 12,
dove si trova il Palazzo dal Pozzo della Cisterna, oggi sede
dellAmministrazione Provinciale, per poi giungere, al numero 5, dove
è situata la Chiesa di San Filippo Neri, convento ed oratorio. La
facciata neoclassica è opere del Talucchi con precedenti interventi del
Bettini, cui sono dovuti i disegni originari, del Guarini e dello Juvarra,
artefice del rifacimento e della sacrestia in seguito ai crolli del 1714. La
chiesa, ad unica navata con volte a botte, è la più vasta di
Torino. |
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