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Da Via
Roma a Piazza Castello
Si continua lungo i
portici, nella seconda parte di Via Roma e, girando a destra in Via Principe
Amedeo, si arriva in Via Accademia delle Scienze, dove è situato
l’omonimo Palazzo, ora sede del Museo Egizio e della Galleria
Sabauda, mentre sulla sinistra si apre Piazza Carignano, piccolo
angolo appartato disegnato da Guarino Guarini.
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L’omonimo
edificio, sempre su disegno del Guarini, fu ultimato nel 1685. La
flessuosità della facciata e la tensione barocca delle due scale
interne, ne fanno uno dei più suggestivi palazzi del barocco italiano.
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In origine
residenza del ramo dei Principi di Savoia Carignano, in seguito sede del
Parlamento Subalpino e poi italiano. Nella piazza di fronte alla facciata
seicentesca, troviamo l’anticagelateria Pepino, il settecentesco
Teatro Carignano e l’antico ristorante del Cambio.
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All’angolo con Via Cesare Battisti, girando a
sinistra, si ritorna su Via Roma, dove si prosegue fino all'incrocio con
Piazza Castello, che sintetizza la storia della città, non priva
di impronte barocche.
Cuore di Torino,
creata dal Vitozzi nel 1584, presenta al centro il Palazzo Madama, in aderenza
all’antico Castello degli Acaja; la facciata barocca del palazzo
è di Juvarra e risale al 1721. La recente ristrutturazione della piazza,
ha previsto la realizzazione di un’ampia isola pedonale, che ha reso a
tutta l’area una maggiore fruibilità ed un maggior respiro scenico.
Facendo il giro della zona, muovendosi in mezzo alle
nuove fontane, si può visitare la Chiesa di San Lorenzo, unita
al Palazzo Chiablese ed al Palazzo Reale, della quale solo la
cupola emerge al di sopra degli edifici. L’opera del Guarini è
giustamente giudicata un capolavoro del barocco religioso in Europa, con la
splendida cupola che sfida le più moderne tecniche costruttive.
Proseguendo verso il
fondo di Piazza Castello, si supera la cancellata in ferro, opera di Pelagio
Palagi (1835-39).
La cancellata è aperta da un ampio passaggio
fiancheggiato dalle statue dei Dioscuri, realizzati su disegno di Abbondio
Sangiorgio (1846).
Il lato di fondo
della piazzetta Reale è sovrastato dalla lunga facciata del
Palazzo Reale, scandito da un corpo centrale costeggiato da due ali laterali
più alte. Le sale che custodiscono antichi e pregevoli mobili,
quadri e elementi d’arredo, sono in gran parte
visitabili. Anche il giardino é realizzato secondo i più famosi
modelli europei del seicento: all'interno vi sono sistemate statue del VII
secolo, alcune delle quali opera del Ladatte. Il palazzo, realizzato su disegno
di Carlo ed Amedeo di Castellamonte, poi modificato dai successivi architetti
di Corte, è stato per due secoli residenza sabauda.
Uscendo dal Palazzo e tornando in Piazza Castello, il
panorama a distanza è dominato dalla Cupola della Cappella della
Sindone, che sovrasta il Palazzo Reale sul lato sinistro.
Proseguendo il giro
della piazza, sotto il porticato, sulla sinistra ha sede la Biblioteca
Reale, voluta da Carlo Alberto, che custodisce pregiati volumi a stampa,
cinquecentine, manoscritti, disegni, pergamene, periodici ed incunaboli; tra i
disegni conserva il famoso autoritratto ed il codice sul volo degli uccelli di
Leonardo da Vinci. Al piano superiore si trova l’Armeria Reale che
possiede una delle maggiori collezioni di armi del mondo.
Proseguendo ancora lungo il porticato della
piazza si passa dinanzi alla Prefettura, situata nell’antico Palazzo
delle Segreterie, quindi davanti all’Archivio storico e per
finire al nuovo Teatro Regio. Fu ricostruito nel 1973 a causa
dell’incendio che nel 1936 distrusse l’originale struttura
settecentesca di Juvarra e di Alfieri, di cui rimane testimonianza la facciata.
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