Anfiteatro
romano
Scendendo dal colle del Castello, si
percorre il panoramico viale del Buon Cammino si attraversa la zona più
antica di Cagliari, raggiungedo così l'Anfiteatro Romano. E
visibile anche dal viale Fra' Ignazio da Laconi.
E uno dei più notevoli edifici romani della Sardegna, costruito
nel sec. II e quasi esclusivamente scavato nella roccia. Dell'antica
costruzione sono ancora in parte individuabili i passaggi di accesso per il
pubblico (Vomitorii). Conserva le fosse usate probabilmente per ospitare
gli animali feroci usati negli spettacoli, la Cavea con le recinzioni divisorie
e le tre serie di gradinate che contenevano oltre 20.000 spettatori. Sotto
l'Anfiteatro esiste un serie di gallerie scavate nella roccia. La più
lunga di queste era collegata con una cisterna situata nell'orto del Convento
dei Cappuccini, antistante l'Anfiteatro. Essa doveva servire a riempire d'acqua
la platea, in occasione dello svolgimento di combattimenti navali (Naumachie).
Durante la Seconda Guerra Mondiale, questi stessi passaggi servirono da rifugio
ai cagliaritani rimasti senza casa. Dopo un periodo di grande splendore in
epoca imperiale, durante il quale vi si svolgevano combattimenti tra gladiatori
ed animali feroci, il monumento cadde gradualmente in disuso, particolarmente
in seguito all'Editto di Costantino (306-337) che vietò gli spettacoli
cruenti. Per diversi secoli (dal Medioevo fino all'epoca spagnola) le
pietre dell'Anfiteatro vennero saccheggiate ed usate per la costruzione di case
e fortificazioni. Il monumento rimase in stato di abbandono fino al 1866,
quando fu ripulito e sistemato. Oggi, finalmente, è tornato al suo
antico splendore: si svolgono inoltre, nel periodo estivo, interessanti
rappresentazioni teatrali. |