Cattedrale
La Chiesa di S. Maria, eretta
nei primi decenni del sec. XIII in forme romanico-gotiche
pisane, venne ampliata nel 1274-1300 e in gran parte trasformata nel 1660-1702
in forme barocche. La facciata è rifacimento moderno; originale
è l'architrave del portale mediano; i bracci del transetto conservano la
struttura della fine del sec. XIII e hanno bei portali; in quello di destra
(ingresso abituale) sopra l'architrave è un frammento di sarcofago
romano.
L'interno (restaurato), a tre
navate, conserva della costruzione originale due cappellette gotiche nel
transetto.
Ai lati del portale mediano ci sono due
pulpiti romanici, già formanti un unico ambone, opera di un maestro
Guglielmo (1159- 62) e provenienti dal Duomo di Pisa; dello stesso sono anche i
quattro leoni stilofori agli angoli del rialzo del presbiterio.
Nella seconda cappella destra, si
trova un pregevole statua lignea della Madonna, del sec. XIV. Il
tabernacolo e il paliotto in argento dell'altar maggiore e la lampada al centro
del presbiterio sono opere barocche del '600. Nella cappella gotica del
transetto sinistra vi è un polittico di M. Cavaro (XVI sec.); in fondo
è il mausoleo di Martino II d'Aragona, di G. Aprile (2& metà
del '600); nella cappella gotica del transetto è custodita una copia del
trittico attribuito a Van der Weiden conservato nel Museo Capitolare.
Dal presbiterio si discende al
SANTUARIO, diviso in tre cappelle; alle pareti, decorate a
stucchi, si notano piccoli loculi con presunte reliquie di martiri cristiani e
alcune fronti di sarcofagi romani. Preavvisando si può visitare la
vecchia sagrestia, con accesso dal transetto destro, di architettura
gotico-catalana (xv sec.), l'aula Capitolare con dipinti di scuola
napoletana e fiamminga. Inoltre un piccolo Museo che raccoglie i pezzi
più importanti de ricco tesoro della Cattedrale; tra l'altro, un
trittico di maestro fiammingo del XV-XVI sec., forse Van der Weiden, un
ostensorio d'oro del '700 ricco di 1500 diamanti, e un ostensorio di argento
dorato del Cahier, donato da Luigi XVIII alla moglie Maria Luisa di Savoia,
sepolta nella cattedrale. |