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Piazza Bellini
Questa piazza è dominata dal
pittoresco insieme delle due chiese della Martorana e di S.
Cataldo, incorniciate dalle palme. Di fronte a queste due basiliche si
distingue la Chiesa di S. Caterina, del tardo Cinquecento, il cui
interno, tutto rivestito di marmi lavorati a rilievo e intarsio di affreschi,
è un tipico esempio di barocco siciliano settecentesco.
Allaltare del transetto destro, merita una citazione la statua di S.
Caterina, opera di Antonello Gagini (1534).
La Martorana, detta più propriamente S. Maria
dellAmmiraglio, è il più centrale dei monumenti normanni,
un vero e proprio gioiello darte. Fu fatta
erigere nel 1143 dallammiraglio Giorgio di Antiochia, ma venne
rimaneggiata nel '500 e nel '600, con l'aggiunta del prospetto laterale
barocco. Allesterno, della costruzione originaria, si notano il corpo
squadrato del santuario con la cupoletta arabeggiante e loriginale ed
elegante campanile, a quattro piani, ornati di bifore, colonnine angolari e
tarsie policrome. Allinterno,
particolarmente belli due mosaici sulla fronte del
portico raffiguranti Ruggero II incoronato da Gesù e Giorgio di
Antiochia ai piedi di Maria. Nel santuario altri splendidi mosaici del XII
sec., sulle cupole e sulle pareti (il Pantocratore, gli Arcangeli, i Profeti e
gli Evangelisti, la Natività e il Transito di Maria), di puro stile
bizantino. Proprio nel vicino convento annesso alla chiesa, suor Eloisa
Martorana ha creato due secoli fa la celebre "frutta di Martorana":
riproduzioni di pesche, mandarini, mele, melograni in pasta alle mandorle,
tinti con i colori della natura per renderli ancora più appetitosi.
Accanto, sempre nella Piazza Bellini,
tra le piante di oleandri e ibiscus, si fa luce la squadrata mole della chiesa
di S. Cataldo (1160), oggi sede dei Cavalieri del
Santo Sepolcro. Anch'essa normanna, incanta per le sue finestre ogivali,
per le cornici merlate e la nuda pietra color miele sormontata da tre cupolette
rosse, caratteristica delle moschee arabe. Il pavimento dellinterno,
assai suggestivo nelle sua semplicità, è originale e a
mosaico. Continuo a percorrere Via Maqueda prendendo sulla destra lo
stretta e caratteristica Via di Ponticello che mi conduce in Piazza Casa
Professa, espressione della cultura gesuitica, sulla quale campeggia la
Chiesa del Gesù. |