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In mountain-bike nel Sikkim di Silvia e Marco |
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03/03. Capodanno tibetano. Sveglia alle 5.30 per vedere il sorgere del sole sul Kangchendzonga, anche se siamo piuttosto pessimisti dopo l'esperienza di Nagarkot in Nepal, e invece stranamente il cielo è sereno e la vista è piuttosto buona. Proseguiamo per Yoksum passando per Khecheopari Lake. Lungo la strada incontriamo sempre molti bambini i quali fanno a gara per salire sulla bici e Marco ha il suo da fare per accontentare tutti. La gente ci saluta e rimaniamo senza fiato a forza di rispondere con hallo e namaste. Lideale sarebbe correre senza mani sul manubrio per poter rispondere ai continui saluti congiungendo le mani. Una signora però si spaventa e scappa urlando terrorizzata dalla nostra presenza, tanto che ci dobbiamo allontanare in fretta. Il lago sacro di Khecheopari è circondato da bandiere di preghiera ed è molto suggestivo. Nel tardo pomeriggio arriviamo a Yoksum che è stata la prima capitale del Sikkim, dove il primo re venne consacrato nel 1641 D.C. da 3 Lama illuminati. Dormiamo nell' Hotel Tashigang, un grandissimo e vuoto edificio sulla sommità della collina di Yoksum. Poche case e uno splendido panorama sul Kangchendzonga. Ci dicono che nei boschi dietro al villaggio vive addirittura lo Yeti. Di sera ci offrono la birra tibetana (chang) in contenitori naturali fatti di legno con una cannuccia di bambù più alta di noi e berla diventa davvero difficile, soprattutto per Silvia che ha la cannuccia più alta. Oltretutto il cameriere è imbranatissimo e ci rovescia il te addosso. |