|
Il trasferimento nel Bhutan
Alle 11.30 arriviamo in Bhutan dove ci aspetta
Renzine, ragazzo bhutanese che ci accompagnerà nel nostro
viaggio. Passata la dogana indiana dobbiamo aspettare 1 ora perché i
bhutanesi compilino i documenti necessari per farci ottenere il visto. Abbiamo subito occasione di scontrarci con
il modo di ragionare dei bhutanesi che sarà un grosso problema per tutto
il viaggio. Abbiamo l'itinerario che ci ha mandato l'agenzia di Thimphu, ma la
nostra guida non è stata assolutamente informata delle nostre richieste,
di cosa vogliamo fare e soprattutto non sa nemmeno che faremo il viaggio in
bici. Tutto questo lo mette immediatamente in crisi, perché non sa cosa
deve fare e cerca di convincerci a cambiare itinerario. La situazione
è alquanto imbarazzante anche perché non abbiamo alcuna
intenzione di cambiare idea e la cosa è resa ancora più
fastidiosa dal fatto che la tassa turistica in Bhutan è di 230 USD al
giorno a testa e quindi, nel vero senso della parola, il tempo è denaro.
Eppure ci siamo organizzati con largo anticipo appunto per evitare problemi di
comprensione reciproca e l'agenzia bhutanese ci aveva assicurato che era tutto
a posto, nonostante le nostre inusuali richieste. Di
fronte all'evidente imbarazzo della guida, mentre l'autista è andato a
cercare non si sa dove un portabagagli per le bici, capiamo che agitarci non
serve a niente e cerchiamo di sorridere dicendo che non c'è problema.
Dopo 3 ore di attesa (equivalenti in tassa turistica a circa 60 Euro a testa)
finalmente ritorna l'autista con un portatagli montato sul tetto della
macchina. La cosa assurda è che il mezzo a nostra disposizione
può portare circa 15 persone e quindi sarebbe stato sufficiente mettere
le bici dentro, magari togliendo la ruota davanti. Niente da fare, vogliono
caricarle sul tetto ma non sono capaci (forse non hanno mai visto una
mountain-bike!) e perdi più le vogliono mettere in piedi!!
Finalmente dopo unora partiamo con le bici
legate in un modo tale che per scaricarle ci vorranno almeno due ore!
Nonostante tutto continuiamo a sorridere per cercare di far sentire a suo agio
la guida, anche se vorremmo buttarla in fosso. In compenso ci sentiamo dire :"
meno male che voi siete così tranquilli, non capisco perché
questi turisti occidentali hanno sempre così tanta fretta, specialmente
i tedeschi si arrabbiano per qualche minuto di ritardo
". Almeno
così ci consoliamo: non siamo gli unici malcapitati. |