appunti di volo

In mountain-bike nel Bhutan

di Silvia e Marco

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Punakha

08/03. Dopo la colazione partiamo in bici per Punakha (77 km e circa 7 ore). Lungo la strada ci fermiamo al passo Dochula (3100m) per vedere le montagne dell'Himalaya orientale ma siamo immersi nelle nuvole. Se non fosse per le moltissime bandiere di preghiera, il paesaggio sarebbe simile alle nostre alpi, con i pini e i cipressi. La definizione di "ultimo Tibet" ci sembra completamente fuori luogo, niente ci ricorda questo paese, ad iniziare dai panorami così diversi.

Proseguiamo e in un villaggio ci vengono incontro alcuni bambini che vogliono provare le nostre bici.

Arrivati vicino a Punakha, ci accordiamo per l’inevitabile pranzo: mentre preparano da mangiare, possiamo andare in giro per il paese. Arrivati in città, visitiamo il Punakha Dzong e ci sistemiamo in una casa locale, ospiti di una sorella di Renzine. Abbiamo vinto…. per ora. La stanza che ci preparano è quella dedicata alla preghiera. Le coperte sono abbondanti anche perché non ci sono vetri ed è tutto aperto, considerato che siamo a 2300 mt e fa freddino di notte. La famiglia che ci ospita è ricca e la casa è molto grande, con due camere per dormire e la stanza da pranzo. Di sera mangiamo con loro. Il tipico pasto bhutanese (colazione,pranzo e cena ) è costituito da riso bianco o di qualità rossa con peperoncino e verdure.
Tutta la famiglia siede per terra e con le mani lavora il riso a cui aggiunge il peperoncino fino a formare una pallina. A causa della religione buddista non è permesso uccidere animali e quindi la carne viene importata dall’India e poi essiccata. Nei ristoranti locali si trovano anche il daal bhat e i momo nepalesi e qualche piatto cinese come i tagliolini liofilizzati. Altro piatto caratteristico del Bhutan sono le patate lesse con formaggio e peperoncino (vero protagonista della cucina locale, viene anche mangiato da solo a pezzetti).

In Bhutan l’uomo e la donna hanno gli stessi diritti e i costumi sessuali sono liberi. In pratica ognuno può vivere come crede e non è necessario sposarsi. In casa il marito e i figli aiutano la donna a cucinare e a fare i lavori domestici e tutti danno il loro contributo. I bambini sono molto amati ed è considerato positivo averne anche più di 10.

09/03. I nostri amici ci prestano i loro migliori abiti perché oggi dobbiamo andare a vedere il festival ed è meglio vestirsi in modo consono. Le donne portano il kira formato da una tunica di colore vivace lunga fino ai piedi e bloccata all’altezza della vita da una cintura di stoffa. Sopra a questa si indossa una giacca di seta . Gli uomini portano il gho, un lungo abito che piegato all’indietro e bloccato con una cintura arriva al ginocchio. Calzettoni di tipo scozzese di colore scuro completano il tutto.

Il festival di Punakha dura 5 giorni duranti i quali si susseguono preghiere e danze in maschera.
I monaci indossano abiti raffiguranti divinità e danzano. La festa è molto importante per la gente del posto che accorre da tutta la regione sfoggiando gli abiti migliori.
Incontriamo anche alcune donne laya con il loro caratteristico cappello conico,appartenenti ad un’etnia che vive a più di 3000 mt di altezza.Nel pomeriggio dopo esserci cambiati i vestiti proseguiamo in mountain-bike per

il Khamsum Yule Namgyel monastery, il villaggio di Wangdi Phodrang e Tashithang a 23 km da Punakha. Rientriamo in città verso sera.