percorso dei massi erratici Testimoni di ere geologiche che si perdono nei tempi, residui dei grandi movimenti dei ghiacciai che, ne quaternario, hanno percorso la valle di Susa, i massi erratici sono blocchi di roccia che appaiono come depositati in uoghi nei quali non ci si aspetterebbe mai di trovare simili monumenti naturali: in mezzo ad un prato o nel fitto di un bosco. Staccati dai versanti della valle dall'azione erosiva dei ghiacciai che, ritirandosi, li hanno lasciati proprio lì dove è possibile ancora osservarli: l'incontro con questi inermi giganti è dunque un tuffo nelle ere più antiche della storia, un contatto diretto con i fenomeni dell'evoluzione geomorfologica che ha disegnato il territorio in cui si trova Avigliana con i suoi laghi morenici. Il percorso e stato studiato per essere compiuto preferibilmente in mountain bike: si snoda per 27 chilometri di strade, in gran parte sterrate, e sentieri, con 270 metri di dislivello complessivo e i ciclisti possono agevolmente percorrerlo in circa tre ore. Si parte da Piazza del Popolo, si percorre via Alliaud, poi via Galinié per proseguire seguendo le indicazioni fornite dai segnavia con scritte e frecce azzurre. L'itinerario consente di incontrare cinque di questi testimoni silenziosi di sconvolgenti mutazioni territoriali: "Roch Tiberio", il "Roch del camp durì", il "Roch d'la Carutera" (Benna Bianca), la "Pera Filibert", la "Pera Furcera". Essi provengono dalla parte inferiore della Valle di Susa, dalla zona delle Chiuse; staccati dal monte, rotolati dalla superficie dei ghiacciai che occupavano il fondovalle, sono stati portati per alcuni chilometri e poi depositati nel luogo dove ora si possono vedere. Con la mountain bike si percorrono sentieri, sterrati e ciottolati che attraversano vecchie borgate perse nel verde: Grignetto, S.Bartolomeo, Corderò, Battagliotti, Case Santo Stefano, Tetti Colombo e Girba riportano il visitatore ai tempi in cui l'ambiente era fonte insostituibile di vita, elemento fondamentale di un equilibrio che non si doveva alterare. Boschi, campi, colline accolgono il visitatore capace di leggere i segni di una storia millenaria: i massi attendono, il loro silenzio ha innumerevoli storie da raccontare. |