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Ma le chiese monumentali e preziose, belle e
suggestive sono molte, e il passaggio dalluna allaltra costituisce
le tappe di un itinerario storico-artistico tutto da percorrere. Ne segnaliamo
alcune ben sapendo che molte altre, racchiudono tesori darte, fede,
cultura e tradizione che meritano una visita attenta, da San Faustino
Maggiore, dedicata ai Santi patroni della città, a Santa Maria
del Carmine, con la facciata in cotto a vista, fino a
SantAgata, San Giuseppe, Santa Maria della Pace,
il Santuario della Madonna delle Grazie, San Clemente.
Santa Maria dei Miracoli. La
chiesa rinascimentale sorta a fine 400 dovera unimmagine
miracolosa della Madonna ,ora nellabside, è un capolavoro del
Rinascimento bresciano, scampato fortunatamente alle bombe. Presenta
all'esterno una originale architettura con quattro cupole nascoste da tiburio
ed un abside ottagonale ed una raffinata decorazione scultorea della
facciata, opera di Giangasparo Pedoni, in marmo di Botticino alternato a
marmi di altre tonalità; L'interno, a pianta quadrata divisa in tre
navate da pilastri e colonne, con l'abside pentagonale e con due cupole che
sovrastano la navata centrale ed altre due più piccole sulle cappelle
centrali delle navate laterali è andato in gran parte distrutto dal
bombardamento del 2 Marzo 1945 che risparmiò "miracolosamente" solo
l'elegante facciata; contiene sculture di Gaspare da Coirano e Antonio della
Porta detto il Tamagnino.
La Chiesa dedicata ai Santi Nazaro e Celso presenta una facciata del XVIII sec. e conserva importanti opere
d'arte: Natività e santi, Incoronazione di Maria, Annunciazione e
Presepio, opere del Moretto; in sagrestia unAdorazione dei
Magi del Romanino su ante dorgano e un trittico attribuito a Paolo da
Caylina il Vecchio. Sul fondo del presbiterio il cosiddetto polittico
Averoldi,, con Gesù Risorto, Annunciazione e santi opera del
giovane Tiziano (1520-22), recentemente restaurato (è contenuto in
unancona marmorea del Vantini), che riunisce cinque tele. Accanto alla
porta laterale sinistra i cenotafi dei vescovi Riario e Ducco (1522), di Maffeo
Olivieri
San Francesco. La chiesa, a tre navate, fu eretta in
forme romanico-gotiche tra il 1254 e il 1263 ed è sicuramente una tra le
chiese più importanti di Brescia. Notevole il Chostro Maggiore,
anch'esso del Trecento, ideato dal maestro comacino Guglielmo Frissone da
Campione. Le cappelle laterali risalgono invece ai
secoli XV-XVI. Il campanile (fine 200) ha bifore romaniche e, più
sopra, gotiche. L'interno a forma basilicale presenta tre navate, il
soffito di quella centrale è a scafo mentre quello delle due laterali
è a capriate. In origine le pareti in pietra erano spoglie ma nel
Trecento vennero affrescate e sempre in questa epoca furono costruite due
cappelle laterali all'altar maggiore. Gli affreschi sono in parte ancora
visibili sulla parete di destra: un Inferno e una Pietà che richiamano
la scuola di Giotto e la Discesa dello Spirito Santo del Romanino.
Nell'interno si trovano una Santa Margherita e santi e Pentecoste
del Moretto; una Vergine col Bambino e santi del Romanino; numerosi
affreschi del XIII-XV sec.; una preziosa Croce processionale del 1501
è nella quattrocentesca sagrestia.
S. Giovanni Evangelista. Chiesa paleocristiana ricostruita nel Quattrocento. La facciata
presenta un portale in pietra di forme rinascimentali affiancato da due archi,
tracce di antiche tombe nobiliari. Nell'interno, ampiamente rimaneggiato nel
XVII sec., sono raccolti notevoli dipinti, tra i quali Madonna e santi
del Moretto nell'abside, Trinità e santi del Francia e
Sposalizio della Vergine del Romanino nel battistero.
Allinterno della Cappella del Sacramento la più importante
testimonianza della pittura bresciana del Cinquecento, con la mirabile
battaglia fra il Romanino (parete sinistra) e Moretto (parete destra) le cui
opere "si sfidano" rappresentando episodi della Bibbia e dei Vangeli.
SantAngela Merici . La chiesa ha origini molto
antiche, in quanto nel luogo dove furono inumati i primi martiri, sorse
anticamente la cappella di San Faustino ad sanguinem, in seguito ampliata, che
nel 200 divenne SantAfra, ovvero la chiesa alla quale nel 1580 Pier
Maria Bagnadore sovrappose il tempio poi distrutto dai bombardamenti nel 1945,
e presto ricostruito con la ridedicazione a SantAngela. Nell'interno
si conservano pregevoli dipinti tra cui una Trasfigurazione del
Tintoretto, un Battesimo di sant'Afra di F. Bassano, un San Francesco
attribuito a Paolo da Cailina, i Martiri bresciani di Palma il
Giovane e altri.
Nelle vicinanze, la moderna chiesa di S. Alessandro
racchiude un'Annunciazione di Jacopo Bellini e altri interessanti
dipinti.
La chiesa di S. Clemente, conserva preziose opere
pittoriche del Romanino e del Moretto. E' una chiesa molto antica che
esiteva già nel X secolo. Nel tempo subì molti rifacimenti, in
specifico nel XV secolo venne riedificata e nel XVII subì altre
trasformazioni. Nel 1840 l'interno venne radicalmente modificato dal Vantini.
In questa chiesa sono custoditi importantissimi dipinti del Moretto: la Vergine
in gloria con i santi Clemente, Domenico, Floriano, Caterina e la Maddalena, le
Cinque sante, lo sposalizio mistico di S.Caterina, l'offerta di Melchisedec.
La chiesa Santissimo Corpo di Cristo,
facente parte dell'ex convento dei Gesuati (XV-XVI sec.), fu edificata nella
seconda metà del XV secolo dai Gesuati stessi, e deve il suo nome alla
scultura del busto di Cristo posta al centro dell'architrave. La facciata
è coronata da tre pinnacoli e da archetti in cotto smaltati, molto bello
lo splendido portale in marmo di stile tipicamente rinascimentale. Al centro
dell'architrave - sormontato da una lunetta in pietra affrescata - vi è
scolpito il busto di Cristo. Nella lunetta sopra il portale affresco del sec.
XV e, sopra ancora, un altro affresco meno leggibile (Annunciazione) del
Moretto. L'interno - a navata unica con tre cappelle laterali - venne
ristrutturato intorno al 1640 con l'aggiunta delle tre cappelle e degli
affreschi di Benedetto Marone. Molto interessanti, ai lati del presbiterio, i
quattro affreschi attribuibili a Paolo da Caylina il Vecchio o a Gerolamo da
Brescia: Madonna col Bambino tra S. Rocco e S. Cristoforo; S. Gerolamo
genuflesso nel deserto; Vergine seduta col Cristo morto in grembo;
Vergine col Bambino e S. Pietro. Un recente restauro ha ridato splendore
alla volta a stella con il ciclo di affreschi raffiguranti i dodici
apostoli. Nel convento tre bei chiostri rinascimentali. Su quello detto
della Regola, cui si accede attraverso un atrio decorato da Pietro Marone, si
apre il refettorio, con due affreschi (Ultima Cena e Deposizione) del Romanino.
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