La roccia del monastero della Trasfigurazione è la più grande delle Meteore, con un'altezza di 613 m sul livello del mare e 475 m sopra il letto del fiume Peneo. Il suo primo fondatore, il monaco agiorita Athanasios, lo chiamo Metéoros, cioè «sospeso», a causa dell'impressione di vertigine che si prova dalla sommità. Sulla roccia ci sono quattro chiese, costruite in epoche diverse: di S. Athanasios, dei SS. Costantino ed Elena (1789), della Trasfigurazione del Salvatore, la più grande e antica tra le chiese delle Meteore. Quest'ultima chiesa, costruita prima del 1380 da Athanasios stesso, fu rinnovata e completata nel 1387 - 88 dal monaco loasaph e nel 1541 - 42 dal monaco Simeone. È una costruzione impressionante, con una grande cupola a 12 lati sulla navata centrale e una più piccola sopra il presbiterio. Questa chiesa maestosa ed imponente possiede una splendida iconostasi di legno cesellato e dorato. Il sedile del padre superiore è anch' esso in legno traforato, guarnito di madreperla (1616-17). Gli affreschi, molto accurati, risalgono al 15° secolo. La sacrestia del convento possiede molti oggetti preziosi: reliquiari d'argento con le teste dei due fondatori Athanasios e loasaph; reliquie di altri Santi, una mitra incrostata d'oro del primo superiore del convento, una stola ricamata d'oro e perle appartenente a Paleologo loasaph, una coppa d'oro appartenente a Katakuzino, una meravigliosa croce di legno intagliato, ornata con scene dell'Antico e Nuovo Testamento, insigne opera di miniatura del monaco Daniele il Meteorita, che ha richiesto 12 anni di lavoro ed è visibile solo con l'aiuto della lente, vari oggetti d'argento e inoltre una importante biblioteca, che comprende più di 500 volumi antichi. Anche qui la salita un tempo avveniva con una serie di scale di corda e con una rete. Nel 1923 furono scavati nella roccia scuri corridoi e rampe di scale, in modo che oggi il visitatore può accedere al monastero con estrema facilità. |