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Un tripudio di colori nel cuore di Milano, tra le Piazze del Duomo e della Scala | ||||||||||
di Francesco Iannelli e Valeria Rosa | |||||||||||
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La splendida Galleria serve da passaggio fra i portici settentrionali della Piazza del Duomo e il lato sud della Piazza della Scala, e fu inaugurata nel 1867. Macabra curiosità, uno strano destino accomuna i grandi personaggi che hanno avuto a che fare con la Galleria. L'architetto che la progettò, Giuseppe Mengoni, proprio alla vigilia dell'inaugurazione definitiva, trovò la morte precipitando dalle strutture su cui era salito a controllare gli ultimi particolari. Solo dieci giorni più tardi morì anche il re Vittorio Emanuele II cui era dedicata e che l'aveva inaugurata sotto la neve il 1 gennaio 1878. Malocchio a parte, la Galleria incanta con la sua apertura a grande arco di trionfo, leggera e maestosa allo stesso tempo, come annotò Franz Kafka negli "Appunti su Milano" (1911): " così piccoli come in Galleria non ho ancora mai visto gli uomini..." La Galleria è strutturata da un impianto a forma di croce e l'ottagono che si forma all'incrocio dei bracci è coperto da unardita cupola in vetro e ferro che, per la sua tecnica moderna e per la sua originalità, è da mettere in relazione con le altre strutture simili create nello stesso periodo a Londra e Parigi. Trovandosi sotto la Cupola e alzando lo sguardo, lattenzione è catturata da quattro mosaici a forma di mezzaluna: vi figurano, in allegoria, quattro parti del mondo, lEuropa, lAfrica, lAsia e lAmerica. Nellottocento, attorno alla cupola, girava una geniale macchinetta a vapore, il "rattin", che sembrava un topolino inseguito e suscitava lo spasso soprattutto dei più piccoli, ben lungi dal presagire lesistenza dellirresistibile periodico disneyano. Oltre ai disegni della pavimentazione dell'ottagono centrale, la galleria mette in mostra anche 24 statue che raffigurano italiani illustri. Sei, più grandi delle altre, rappresentano Volta, Michelangelo, Galileo, Cavour, Leonardo, Pier Capponi e sono state eseguite dallo scultore Magni. L'ambiente elegante e l'affacciarsi dei negozi al suo interno hanno fatto da subito questa "strada coperta di vetro" il "salotto" di Milano. Già Herman Hesse, nel suo Diario milanese (1901), celebrava la magnificenza e la vitalità ricca deleganza di questopera darte e dingegno. Ma ancora oggi è un centro di vita mondana e culturale, il tradizionale luogo di ritrovo dei milanesi, che laffollano a tutte le ore, di giorno e di notte. E impreziosita di celebri librerie, famosi ristoranti e grandi caffè. Tra i tanti come non soffermarsi davanti alla vetrina di Biffi, pasticceria, sala da the' e dell'aperitivo da oltre 70 anni, che con suoi dolci artigianali tenta e vizia i palati dei milanesi da alcuni decenni?! |