Vicoli e ricordi di De
André di Marilù Brancato |
|||||||||||||||||||
|
Emozionante camminare per il centro storico di Genova: il sapore storico, l'atmosfera penetrante e salata di mare. Genova antica ma "superba", ricca di contrasti estetico-artistici: sono vicoli, carruggi, piazze racchiuse tra le mura che inaspettatamente si aprono verso spazi ristretti di un centro storico custodito dalla solenne cortina dantichi palazzi che si ammirano cercando di non perdersi nellintricato labirinto di itinerari possibili. Inoltrarsi nel cuore antico della città è un'esperienza coinvolgente: il visitatore è conquistato e catturato da stradine e piazzette grandi come fazzoletti e dalla bellezza di elementi architettonici medioevali-rinascimentali che coesistono con le più moderne costruzioni in un contesto urbanistico in continuo rinnovamento. Alla città di Genova è legato indissolubilmente il nome di Fabrizio De André. Il cantautore scomparso due anni fa è sempre magicamente presente tra i vicoli e i profumi della città antica. Si arriva in via del Campo, cantata e cristallizzata in una famosa canzone del cantautore genovese e subito si è emotivamente coinvolti dal fascino della Genova dei dialetti, della confusione della gente che la popola. Via del Campo per i genovesi rappresenta lo scrigno dove vive il ricordo di Fabrizio, un microcosmo dove risuonano le ballate più famose del cantastorie genovese e dove si può ammirare, nella vetrina di un negozio musicale, la famosa chitarra usata nel suo ultimo concerto, acquistata tramite unasta in internet e pagata quasi 170 milioni andati in beneficenza allassociazione Emergency. Via del Campo è chiusa tra la medioevale Porta dei Vacca e Piazza Fossatello, mentre alle spalle si snoda la zona dei vicoli angusti e privi di luce come via Prè. Lungo via del Campo, che nel 1660 fu sede del primo ghetto ebraico genovese, si distingue il Palazzo della famiglia Piccamiglio e al n. 3 ledicola a colonnine di marmo con una madonna del XIV secolo e il davanzale in ferro battuto del XVII secolo. Vivere Genova è scoprirla ogni singolo momento nei suoi saldi riferimenti al tempo trascorso su cui ha gettato le basi per costruire il presente: portali, affreschi, timpani, edicole e fregi convivono senza forzature e fanno da cornice a locali, pub, ristoranti, gallerie darte che accolgono il popolo della notte che frequenta il centro storico. E una città che non può tradire le aspettative di chi sa vedere oltre le apparenze, fatta su misura per chi ama andare a piedi. [ ] via del Campo dove laria è spessa e carica di sale, quella dei tipi strani, delle mille razze, delle mille comari e della povertà [ ] Fabrizio De André |