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Via Balbi
Altra via in cui inoltrarsi è via
Balbi, progettata e aperta tra il 1602 e il 1620 dalla famiglia Balbi per
ottimizzare la transitabilità del Porto. Qui si trova il Palazzo
dell'Università, già collegio dei Gesuiti nella prima
metà del Seicento, opera di Bartolomeo Bianco. Di particolare interesse
storico artistico é Palazzo Reale al n° che accoglie oggi la
Galleria di palazzo Reale. Nel 1677 fu ereditato da Eugenio Durazzo, che lo
convertì in un imponente edificio in stile barocco, simile ai palazzi
romani. I giardini vicino al palazzo sono fitti di piante esotiche. La Galleria
di Palazzo Reale, aperta al piano nobile, propone una serie di eleganti
ambienti decorati e arredati nel Settecento dalla famiglia Durazzo e
nell'Ottocento dai Savoia. Appartengono al XVIII secolo la Galleria degli
Specchi, la Sala di Valerio, la Galleria della Cappella. Risalgono all'epoca
dei Savoia la Sala del Trono, la Sala delle Udienze, il Salone da Ballo. Tra le
opere esposte, valgono un'osservazione più approfondita due dipinti
seicenteschi: il "Ritratto di Dama" e il "Crocefisso" del fiammingo Van Dyck.
Da non dimenticare è Palazzo Doria Pamphily, che ospita un giardino e
contiene all'interno la grande fontana del Nettuno, realizzata dai fratelli
Taddeo e Giuseppe Carlone nel 1599. La facciata, lungo Via Balbi, è di
considerevoli proporzioni. Via Balbi è sede del Palazzo
dell'Università: costruito tra il 1634 ed il 1636, come collegio dei
Gesuiti, su progetto di Bartolomeo Bianco. Dal 1775 l'edificio ospita
l'Università di Genova . Oggi vi hanno sede il Rettorato e alcune
facoltà. |
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