PIANI DI VOLO EGITTO: una crociera lungo il Nilo...

A cura di Davide AIRO' e Assunta FATIBENE

Sommario
Luxor
Tempio di Karnak
I Colossi di Memnon
Tempio di Edfu
Abu Simbel
Altri Templi
Un pò di storia
L'arte egiziana

L'arte egiziana

Il tempio
Presso gli egizi, la costruzione dei tempi assunse un significato particolare. Essi possono essere divini, se destinati alle divinità, non erano considerati luoghi di preghiera, ma vere e proprie abitazioni delle divinità, funerari dedicati e destinati ai faraoni e alle consorti. Sia il tempio divino che funerario, pur variando nelle forme e nelle dimensioni a secondo dei luoghi e del periodo di costruzione, presentano quattro elementi invariati: il pilone, ossia l'ingresso, il cortile, con grandi colonne, di stile egiziano: papiriforme aperto, papiriforme chiuso, palpiforme, e lotiforme; la sala ipòstila, una copertura piana sorretta da colonne e, infine, il santuario che contiene la cella, chiamata Nàos, che contiene la statua della divinità Solitamente lo sviluppo del tempio egizio, viene definito "a cannocchiale".

La pitturaLa pittura
Solitamente la pittura era parietale, usata per decorare l'interno dei sepolcri attraverso la tecnica della tempera. I colori erano molto brillanti, accesi, le figure erano stilizzate, essenziali. Le figure maschili venivano dipinte con colori scuri, mentre quelle femminili con colori chiari, giallastri. Rappresentavano il volto, le braccia, e le gambe di profilo, l'occhio e il busto frontali. Se dovevano dipingere una donna disegnavano il bacino a ¾, un seno di profilo e uno frontale. I soggetti umani venivano rappresentati in piedi o seduti, bidimensionali, piatti. Le scene erano tratte dalla vita quotidiana: caccia, pesca, agricoltura, banchetti, danze, sempre legati alla religione. Per sottolineare l'importanza di una persona (solitamente il faraone), gli egizi ne aumentavano le dimensioni. Nell'arte egizia si usava spesso il rilievo dipinto: entro il contorno scavato nella pietra si stendeva uno strato di stucco sul quale si dipingevano i particolari.

La scultura
La scultura egizia si divide in statuaria minore e statuaria maggiore. Nella statuaria maggiore venivano rappresentati i faraoni, le consorti, con materiali molto pregiati, ad esempio il basalto, mentre nella statuaria minore venivano rappresentati schiavi, servi, con materiali poveri rispetto alla statuaria maggiore, ad esempio la terracotta. Venivano scolpiti gli schiavi non per rispetto, ma per accompagnare il viaggio del faraone nell'aldilà. A livello stilistico e scultoreo non si sono evoluti in 3000 anni. Vi è stato un piccolo cambiamento nel Nuovo Regno, ritraendo il volto della regina Nefertiti, le più bella dell'antico Egitto moglie del dio Ekhàton, il primo che ha fatto il culto monoteista. E' stato fatto un vero e proprio ritratto, un capolavoro. La testa è in calcare dipinto, ma il suo ritratto ci rivela un volto elegante, che emana dolcezza. Da questo si percepisce che doveva essere una donna dotata di straordinaria bellezza, anche la colorazione non è quella giallognola riservata alle donne, ma appare bruna, mentre gli occhi e le sopracciglia sono marcati dalla linea sinuosa del trucco. .

Caratteristiche statuaria maggiore
Il faraone o la consorte venivano scolpiti frontalmente, la parte retrostante non era curata, l'espressione è sintetica, essenziale, infatti agli egiziani non interessava ritrarre il volto com'era, davano molta più importanza al fatto che ogni statua portasse: il nome del loro personaggio ,il ruolo che aveva, e il vestito che indossava, poiché sostenevano che il KA, doveva riconoscersi col nome, coi vestiti, e l'acconciatura. La posa è eretta, severa, di conseguenza monumentale. La stessa cosa per lo sguardo, fisso, severo. Le statue furono definite a tutto tondo, cioè dotate di un proprio volume.

Caratteristica statuaria minore
Molto diverse sono le statuette degli schiavi, a cominciare dall'espressione, decisamente molto più vivace, per niente fissa o severa, la posa è morbida, libera. Erano rappresentati in dimensioni molto ridotte, rispetto ai grandi faraoni della statuaria maggiore. Venivano scolpiti in qualunque azione quotidiana: il lavoro, la caccia, la pesca, la cucina….