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Napoli e la magica atmosfera della Piazza del Plebiscito di Valeria Rosa |
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Il Castello venne chiamato "Nuovo" per distinguerlo dai due già esistenti, dellOvo e Capuano, non più adeguati ad ospitare la corte angioina. E detto anche Maschio Angioino dal nome dei suoi primi fondatori. A partire dal 1443, anno del trionfale ingresso a Napoli di Alfonso V dAragona, il Castello, iniziato nel 1279 da Carlo I, fu completamente riedificato. La pianta attuale è trapezoidale e, con le sue cinque imponenti torri cilindriche , si sviluppa attorno al bello spazio del cortile centrale. Il colore severo delle mura, in tufo grigiastro, è in parte alleggerito dal rivestimento geometrico dei basamenti delle torri e dalla loggia a due piani della facciata a mare. Unulteriore nota di colore la porta il mercato dei fiori, che si tiene ai piedi delle mura sin dalle prime luci del giorno. Della struttura originaria rimane solo la Cappella Palatina , dedicata a Santa Barbara, del XV sec. Al suo interno, nelle strombature delle altissime finestre gotiche, è ancora possibile individuare piccoli frammenti degli affreschi eseguiti da Giotto e dalla sua bottega. Lelegante portale attraverso il quale si accede alla Cappella, evidenzia invece la propria struttura rinascimentale, sormontato inoltre da un prezioso rosone tipico dellarte catalana. Pregevole da vedere è lArco di Trionfo , fatto erigere da Alfonso V: un monumentale portale di marmo bianco, chiuso tra due torri, che introduce al Castel Nuovo. Affascinante è il contrasto tra il colore lavico delle mura e il candido dellArco, e tra le forme rigide e geometriche delle torri e il ricamo morbido dei rilievi marmorei. La struttura presenta due archi sovrapposti: il bassorilievo che raffigura il trionfo di Alfonso sugli Angioini, è posto sopra il primo arco; il secondo supporta le statue allegoriche di quattro virtù. Per la sua realizzazione furono mobilitati numerosi artisti italiani e spagnoli, dal 1445 al 1468. Dal cortile si accede allambiente più celebre del Maschio Angioino, la Sala dei Baroni, oggi sede del Consiglio comunale. Il nome le deriva dal tragico evento del 1486, quando il re Ferrante dAragona fece assassinare tutti i baroni che aderivano alla causa degli Angiò. La Sala di ispirazione catalana, elegante e a pianta quadrata, è caratterizzata dalle volte ottagonali a costoloni , formanti unenorme stella, opera dellarchitetto spagnolo Guglielmo Sagrera (XV sec.). Castel Nuovo ospita dal 1990, sui tre piani dellala occidentale, il Museo Civico. Il Museo, allestito in parte anche nella Cappella Palatina, è un valido pretesto per poter godere della vista sul Golfo di Napoli e sul Vesuvio che offrono i piani alti del Castello. Vi sono custoditi dipinti, sculture e oggetti darte dal XV al XIX sec., provenienti dal Castello stesso o da altre chiese o complessi monumentali di Napoli, di proprietà del Comune. Il nucleo di gran lunga più consistente è costituito dai quadri che risalgono al periodo dellOttocento napoletano. Informazioni:
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