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Incamminandosi verso Palazzo Te
Da piazza Sordello,
attraverso piazza Broletto e piazza Erbe, si arriva in piazza Mantegna, avendo
alle spalle la facciata imponente della basilica di
SantAndrea.
Proseguendo dritti in
via Roma, si arriva alla triangolare piazza Marconi, cinta su due lati da
portici rinascimentali; poco distanti, allinizio di Via Goito, un
edificio quattrocentesco che conserva sulla facciata tracce di antichi
affreschi. I portici continuano in corso Umberto I, con negozi eleganti, per
sfociare in piazza Felice Cavallotti sulla quale si affaccia il Teatro
Sociale.
Di fronte al
teatro inizia Corso Vittorio Emanuele II; a sinistra corso della
Libertà, a destra piazza Martiri di Belfiore e via Giovanni Chiassi
fiancheggiata da antichi edifici. Nel punto in cui via Chiassi si allarga a
formare piazza Giuseppe Bazzani, sincontra la chiesa di San Barnaba, dove
inizia via Carlo Poma, qui da segnalare, la casa di Giulio Romano. Al termine
di via Poma, sulla sinistra inizia la via Principe Amedeo, sulla quale si
affaccia il Palazzo del Governo, mentre sulla destra si apre invece via
Acerbi con due palazzi di notevole interesse:la casa del Mantegna e la
chiesa di San Sebastiano.
Usciti
dallantica Porta Pusterla, che segnava il limite della Mantova dei
Gonzaga, si arriva al piazzale Te, dopo aver superato i viali della Repubblica
e Risorgimento, dove un tempo correva un canale poi interrato: la piazza era
circondata dalle acque del lago Paiolo, prosciugato alla fine del Settecento, e
probabilmente deve il nome "Te" alla denominazione medievale "tejetus", che si
ricollegava alla presenza di "teze" o casupole oppure a un bosco di
tigli.
I Gonzaga, e in
particolare Federico II proprio in questa zona commissionarono nel 1525-26 a
Giulio Romano una villa, capolavoro dellarte cinquecentesca, che ha
appunto il nome di Palazzo Te. Oggi una parte delledificio,
restaurato accoglie il Museo Civico e altre sale vengono utilizzate per mostre
ed esposizioni temporanee. |