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Dublin by ship scritto da Monti Luciano
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Dublino fair city Arriviamo alla stazione di Galway non appena in
tempo per prendere il treno al volo, ma ci tocca anche recuperare i bagagli al
deposito
Tale operazione si rivela invece molto utile: la fila per
accedere al treno (controllo tickets prima di salire) è lunga circa
trenta metri e il left luggage ( deposito bagagli per chi non lo sapesse) si
trova dalla parte opposta. Puntiamo un controllore isolato e solitario sulla 2° carrozza, ma ci respinge dicendoci di fare la file presso il suo collega. Fare la fila? Quella fila? Con 30 chili alle spalle? Sei pazzo?. PD parte per la tangente, ossia dribbla il controllore passandogli alle spalle, io lo seguo e ci sediamo comodamente in carrozza, i babagli sono riposti e noi i soliti due posti, con tavolino . Raggiungiamo ancora una volta Dublino, ma ora ci sarà Elena ad aspettarci ....o forse no? Una volta capito dove abita cerchiamo di arrivarci in pullman, ma riuscire a comprendere il tragitto dei bus è praticamente impossibile e poi non possediamo neanche una mappa! La via più concreta e affidabile rimanane percorrere la starda a piedi: 2-3 Km. con lo zaino in spalla. Baci, abbracci, baci, abbracci, baci e basta!!! Mentre una calda doccia ci restituisce la consapevolezza di avere gambe e braccia, la "pechetegna" ci prepara una pasta.. ci pare tutto così strano! La sua casetta cancella i ricordi e le fatiche del campeggio in un attimo! La serata si conclude in casa, noi siamo molto stanchi e poi una chiacchera tira laltra , arriva la una senza accorgersi! Andiamo a letto... questa notte la passeremo al caldo e su un materasso normale, NON CI PARE POSSIBILE!! Finalmente abbiamo la possibilità di visitare la capitale con tutta tranquillità, con la certezza di avere i bagagli al sicuro. Elena ci accompagna nel centro città, poi raggiunge il posto di lavoro. Cominciamo la giornata con una full irish breakfast: il posto scelto è molto caro e ci danno poco da mangiare! Che dire?! COMPENSIAMO con il bere allora....Ci dirigiamo verso la fabbrica della Guinness a St. James Gate . Paghiamo la consueta tariffa dingresso "studenti" e ci infiliamo nei meandri della mostra dei processi di fabbricazione della scura più famosa del mondo. E tutto imponente, fantastico, ma sopratutto molto interessante, compresa la pinta di Nera che ci viene offerta alla fine della visita! Ammiriamo Dublino dallalto del bar del settimo piano, la vista è fantastica e gustarsi la birra direttamente spinata ( Tap....ata ) dalla fabbrica non è certo una cosa da tutti i giorni. I prezzi del shop sono proibitivi, così decidiamo di proseguire il nostro giro turistico e per caso troviamo anche la fabbrica del JAMENSON IRISH WHYSKEY. Che fortuna! Che combinazione! Così, assaliti dalla curiosità, entriamo nella fabbrica nellintento di carpire i segreti della tripla distillazione del famoso whiskey; questa volta la visita è guidata e sarà che non capiamo molto bene linglese o che abbiamo fame (vai dal cane), sete (vai dal prete) e sonno (vai dal nonno), ci annoiamo per quasi tutto il tempo. Unica soddisfazione è il cicchetto finale, purtroppo a stomaco quasi vuoto, ma soprattutto dopo una pinta di birra.... comunque la qualità è ottima e gustarlo è un piacere. Abbandoniamo la fabbrica molto storditi ( mai come i fortunati che hanno fatto lassaggio di tutte le 6 qualità di whiskey ) e ci preoccupiamo di mettere sotto i denti qualcosa Lalcool in corpo si mischia miseramente
con un panino speedy, mentre ci accorgiamo che sono arrivate quasi le 6
p.m...: "Elena finisce di lavorare
andiamo a prenderla!!" "e dove vuoi
finire?", "AL PUB!", "che zzo di domande sono?" E fantastico il modo di vivere qui! Tutto è così tranquillo, non esiste la frenesia da super-lavoratore brianzolo ( semper dre a lavurà → lavorare sempre ). La gente non mi sembra stressata, sarà che sono in vacanza e non percepisco la situazione altrui o è veramente così? Anche secondo Elena si vive molto più pacatamente che da noi e tutto sommato questa pace mi piace, mi adeguerò a tutto questo, del resto paese che vai usanze che trovi: quindi lunica cosa da farsi è rasserenarsi e bere Guinness! Torniamo a casa (di Elena ) e conosciamo le sue future coinquiline , di cui non ricordo il nome, né adesso né appena dopo avergli stretto la mano...poi ci facciamo pane e salame e formaggio (cibi genuini provenienti dallItalia ): erano un po di giorni che non li mangiavamo e devo ammettere che queste cose mi mancano un sacco!!! Doccia veloce e pronti-via per la serata!....its saturday night! . Mentre ci prepariamo, suonano alla porta di Elena due ragazzi di Meda che lavorano a Belfast e ci portano a mangiare al ristorante persiano... che BOTTA! La pasta di pane mi sta ancora lievitando nello stomaco!!!! Tutto molto buono ma per i miei gusti troppo pesante: prima di tornarci ci penserò molto bene.... La serata è appena cominciata e cè già in giro un sacco di gente, entriamo in un paio di locali, sono colmi di persone! Mi rendo conto che qua bere è lo sport nazionale, ed è impressionante la quantità di birra che ingurgitano gli irlandesi in una sera! Nel tornare a casa ci sono una marea di ragazzi ubriachi per le strade: probabilmente fa parte del loro divertimento.... nessuno però ci importuna. La mattina seguente arriva Marta, unamica delle nuove inquiline di Elena, con un suo amico irlandese di nome Michael, che continua a parlare senza pause, noi non capiamo niente e non riusciamo molto a conversare! Arrabattiamo come al solito e, in conclusione, costruiamo a una specie di dialogo. Nel pomeriggio raggiungiamo il Trinity College, altra attrazione di Dublino: entrare costa ben 6,50... così teniamo il soldo in sacocia e la osserviamo dal fuori. La rabbia mi sale prorompente, vorrei dar sfogo a quel senso di giustizia insito dentro di me: "due poveri studenti come noi" non dovrebbero pagare per vedere la biblioteca più famosa della città!Me ne frego di tale ingiustizia e mi arrendo a rimirare esternamente ledificio... il posto è imponente e caratteristico come tutte le strutture viste finora. Molto bello! La sera porta consiglio, ma
è un consiglio del cavolo!! Ma il viaggio dei due pellegrini deve continuare (the show must go on, sì perché noi realmente facciamo del cinema!), così la salutiamo ! Nella speranza che anche la nostra compagnia le abbia fatto piacere. |