|
Le seguenti Regioni italiane, Abruzzo, Emilia Romagna, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto, propongono la loro cucina tradizionale e relativi piatti tipici regionali, per valorizzarli e promuoverli, negli stand dedicati alle Regioni alla ribalta. La Regione
Abruzzo, in collaborazione con la condotta abruzzese di Slow Food,
presenta lo straordinario patrimonio di sapori ed aromi, prodotti e cucine,
costumi e tradizioni di un territorio unico che, oltre alle più alte
cime degli Appennini, comprende quattro parchi importanti: lo storico Parco
Nazionale d'Abruzzo, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il
Parco Nazionale della Maiella, il Parco Naturale Regionale Sirente-Velino.
Dolci colline, fertili vallate e l'ampio e suggestivo litorale, ne completano
il fascino un po' selvaggio un po' romantico. L'Emilia Romagna è terra di consolidata tradizione gastronomica e di sapori autentici. Per i prodotti emiliano-romagnoli la qualità non è solo eccellenza di sapori, ma anche genuinità, integrità, sicurezza. Sceglierli significa nutrirsi dei sapori della natura, comprenderne e rispettarne i valori, tutelare l'ambiente. Questa grande tradizione agroalimentare e gastronomica è confermata dai numerosi prodotti che si possono fregiare della Dop: Parmigiano-Reggiano, aceto balsamico tradizionale di Modena, prosciutto di Parma, prosciutto di Modena, coppa piacentina, pancetta piacentina, salame piacentino, olio extravergine d'oliva di Brisighella, provolone della Val Padana, aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia, Grana Padano. Tra le Igp, il fungo di Borgotaro e la pera dell'Emilia Romagna. La radicata tradizione della regione in campo agroalimentare è confermata dalla presenza di numerosi Presìdi, come la mortadella classica, la salama da sugo, la spalla cruda, il culatello di Zibello, la mariola, il salmerino del Parco Corno alle Scale, l'anguilla di Comacchio La Puglia offre, attraverso le strade dell'olio e del vino, la possibilità di riscoprire le tradizioni e il paesaggio, di visitare siti storici, turistici e culturali. Un percorso vario e ricco come l'elenco dei prodotti certificati (25 Dop e 6 Igt per i vini, 4 Dop per gli extra vergini di oliva, 2 Dop del formaggio: il caciocavallo silano e il canestrato pugliese). Accanto a questi, i liquori ottenuti attraverso la macerazione di frutti o foglie, i salumi del Sub-Appennino Dauno (soppressata, salsiccia e prosciutto di Faeto), i "turcinelli" prodotti con le frattaglie di agnello o capretto aromatizzate. Ancora diffusamente praticate le conserve: olive in salamoia, salsa di pomodoro, verdure sott'olio o seccate al sole, e poi confetture di frutta, vin cotto, fichi secchi. Infine, trionfo della cucina pugliese, pasta e pane, come i cavatelli e le orecchiette, o il pane di Altamura, Presìdio Slow Food. La Sicilia terra, ricca di odori, sapori, colori che colpiscono, affascinano e ingolosiscono chi vi approda. I tanti riconoscimenti conquistati dai vini, dagli oli, i numerosi Presìdi Slow Food (aglio rosso di Nubia, salumi di suino nero dei Nebrodi, caciocavallo ragusano, per citarne solo alcuni), pongono questa regione all'attenzione dei gourmet di tutto il mondo. La Sicilia, terra di sole, di colori e di profumi, nello spazio dedicato alle Regioni alla ribalta, a cura dall'Assessorato Agricoltura e Foreste, vi presenterà il meglio dei prodotti da salvare e dell'enogastronomia siciliana. Troverete anche un angolo gestito da Slow Food Sicilia, dove cuochi, gelatieri e pasticceri vi proporranno alcuni tra i più classici piatti siciliani, dai più semplici e popolari a quelli raffinati destinati alle tavole della nobiltà. Insomma, citando Gaetano Basile, "mettete la Sicilia a tavola e sfoglierete pagine di storia La Toscana. I vini, i salumi e i formaggi toscani sono famosi in tutto il mondo, come le città d'arte che riempiono gli occhi di immagini uniche e rievocano secoli di storia. Il paesaggio agricolo della provincia toscana poi, così bello e suggestivo, è come se fosse anch'esso un'opera d'arte, scolpito dall'intervento dell'uomo, in un armonico equilibrio di semplice e commovente bellezza. La Toscana vanta Dop di grande tradizione: il pecorino toscano, il prosciutto toscano e l'olio extravergine toscano, un eccellente trittico della buona cucina italiana. Per non parlare dei grandi vini, dal Brunello di Montalcino al Chianti, al Nobile di Montepulciano, che rappresentano l'enologia italiana nel mondo. Ma il patrimonio gastronomico di questa regione è costituito anche da centinaia di piccoli prodotti, da razze animali e varietà vegetali: alimenti che parlano di antiche pratiche tramandate nei secoli. I salumi, tra cui l'ormai mitico lardo di Colonnata, il biroldo della Garfagnana, prodotto dalle famiglie contadine con le parti meno nobili del maiale, il mallegato, la mortadella di Prato, il prosciutto del Casentino; le razze autoctone come il maiale di cinta senese, ideale per l'allevamento brado e semi-brado, l'agnello di Zeri, la vacca maremmana, la chianina classica, il pollo della Val d'Arno; il fagiolo zolfino, saporito, delicato e cremoso, la cipolla di Certaldo, l'uva di Peccioli, il pecorino della montagna pistoiese, la bottarga di Orbetello, la palamita dell'Arcipelago toscano ed altro ancora Il Veneto: tanta diversità di ambienti regala una varietà di prodotti tipici e tradizionali, un ricco patrimonio alimentare che racchiude in sé valori e saperi di una regione dalla grande storia. Il Veneto vanta ben sedici prodotti Dop e Igp già riconosciuti, che spaziano dai formaggi (asiago, monte veronese e altri) ai salumi (prosciutto veneto e soppressa vicentina), ai prodotti ortofrutticoli e cerealicoli (radicchio rosso di Treviso e variegato di Castelfranco, fagiolo di Lamon della vallata bellunese, riso vialone nano veronese, ciliegia di Marostica e asparago di Cimadolmo), fino all'olio (extravergine del Garda e Veneto). Tra i prodotti locali di tipo tradizionale (350 in rappresentanza delle diverse provincie) sono poi da annoverare il carciofo violetto di Sant'Erasmo, la polenta di mais di Marano e, ovviamente, i Presìdi Slow Food: il salame d'asino, la gallina padovana, l'agnello di Alpago e l'asiago stravecchio di malga. Ambiente naturale e tradizioni storiche fanno sì che sulla tavola imbandita dei prodotti e della cucina regionale si mescolino raffinatezze patrizie e sapori contadini, gusti indigeni e aromi forestieri; e questi piatti trovano il giusto accompagnamento nell'ampia gamma dei vini veneti. Il Veneto è infatti anche un grande vigneto di quasi 80.000 ettari, ai primi posti in Europa per quantità e per qualità e con punte di eccellenza mondiale, come l'Amarone della Valpolicella e il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene. |