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Provenendo dallautostrada, uscita Vasto nord, lungo corso Mazzini, lasciamo lauto al fondo della via, dove sulla sinistra notiamo una torre quella di S. Spirito che si affaccia sulla piazza Verdi, da dove inizia litinerario, al margine nord- occidentale del centro storico. Risalendo verso sud per corso Garibaldi si scorge, appena arretrata dalla via, la tardo-quattrocentesca Torre Diomede del Moro , una delle tre ancora in piedi lungo il tratto occidentale delle mura medioevali, Tornando sul corso, incontriamo sempre sulla sinistra la Piazza Histonium, dove ha sede il Municipio, ed ancora la Piazza Barbacani, con la complessa struttura del Castello Caldoresco, delimitato a nord da Piazza Rossetti e volge il suo lato nord con i due bastioni e il fossato su Piazza Barbacani, il terzo bastione risulta parzialmente coperto da costruzioni più recenti. Il Castello Caldoresco, le cui più antiche strutture risalgono all'epoca romana, nel 1439 venne ricostruito adottando la nuova tecnica di fortificazione a bastioni, inventata da un architetto senese, Mariano di Jacopo detto il Taccola. Fu Giacomo Caldora, signore della città in quel periodo, a commissionarne i lavori; numerosi, comunque, furono i rifacimenti anche a seguito di demolizioni, sin dal periodo di insediamento a Vasto dei D'Avalos nel XVI secolo. Continuando a rasentare il lato su corso Garibaldi arriviamo in Piazza Rossetti che poteva essere raggiunta costeggiando il lato opposto che conduce in Piazza Diomede, oppure attraverso il largo del Carmine, su cui si affaccia la Chiesa del Carmine del sec. XVIII.Alla progettazione della facciata, il cuui disegno è movimentato dallo sviluppo delle lesene, collaborò il Vanvitelli, mentre l'interno è dell'architetto Mario Gioffredo, che a Napoli ha lasciato pregevoli testimonianze della sua attività. A destra della Piazza la secentesca chiesa di S. Francesco da Paola (o dell'Addolorata), percorrendo la piazza sul lato sinistro lungo il semicerchio che ricalca il perimetro dell'arena qui situata in epoca romana, e che tra l'altro resta oggi l'unico segno dell'eredità urbanistica di superficie dell'antica Histonium romana, ci domina la Torre Bassano, la cui base risale al 1427 e la parte superiore invece all'inizio del Settecento. Costituiva elemento essenziale della cinta muraria difensiva della città, che la collegava, nel settore orientale, al Castello Caldoresco: era infatti un punto strategico da cui poter vigilare e difendersi. Il nome deriva dal nome della famiglia dei Bassano, di origine ottomana che, abbracciata la religione cristiana, cambiò il titolo di "Bascià" nel nuovo cognome. Di qui si prosegue a sud per via Cavour, che ancora alla fine del secolo passato era la strada dei bottai e dei carradori, fino a giungere in piazza Marconi, da cui inizia litinerario sud-nord |