ALCUNE LOCALITA' del TICINO: |
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I luoghi ed i promotori |
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La Regione del Ticino
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LUGANO. Per affari. Per
una mostra d'arte. Per un concerto jazz. Sono questi i motivi per i quali si va
nella città più popolosa del Canton Ticino, attirati da un lato
dalla vicinanza all'Italia (dista solo 24 km dal confine presso Como)
dall'altro dal fascino di un abitato dove la proverbiale perfezione svizzera si
fonde con un'aria e un modo di vivere ancora tipicamente italiano (lombardo in
particolare).
In fondo, però, i pretesti
per andarvi possono essere mille. E i più disparati. Perché il
capoluogo del Sottoceneri nasconde svariate facce e molteplici attrattive
dietro l'infilata di palazzi sedi di istituti di credito e di finanziarie che
ne hanno fatto il terzo polo bancario della Confederazione. Certo, teatro quasi
incontrastato per meeting anche internazionali è il palazzo dei
Congressi (1965-75), immerso nel lussureggiante Parco civico; forse
però non tutti sanno che lo punteggiano piante vecchie di alcuni secoli,
e che qui convivono palme mediterranee e pini alpini. Le mostre, che lungo
l'arco dell'anno vengono organizzate dal Museo d'arte moderna e dal
Museo cantonale d'arte, hanno degnamente preso il posto della collezione
Thyssen ora a Madrid; una visita, comunque, deve essere riservata al Museo
delle civiltà extraeuropee, nato dalla collezione Brignoni, che
affianca opere d'arte primitiva a capolavori del surrealismo, e al palazzo
della Banca del Gottardo, edificio simbolo della nuova architettura
ticinese e dell'estro di Mario Botta. Via Nassa e via Pessina sono, senza ombra
di dubbio, il paradiso dello shopping, per chi è in cerca sia del capo
firmato di gran classe sia della più prosaica cioccolata; non ci si
limiti a sostare davanti al- le scintillanti vetrine dei negozi, ma anche di
fronte agli affreschi di Bernardino Luini nella chiesa di S. Maria degli
Angioli (1499-1515), eccezionale documento degli strettissimi legami
artistici tra Lombardia e Ticino, o al cospetto della facciata della
cattedrale di S. Lorenzo, massima espressione del Rinascimento ticinese.
Splendide sono le note e gli accordi che accarezzano le orecchie nelle serate
della Primavera concertistica, del Festival Jazz e del Blues to Bop &
Worldmusic Festival; altrettanto splendidi gli spazi urbani dove le jam session
si svolgono, a cominciare dalla piazza della Riforma, 'salotto buono'
della città.
E se mozzafiato sono le viste
dalla passeggiata lungolago da Lugano Paradiso a Gandria, che dire di quelle
che l'occhio abbraccia dal Monte San Salvatore (912 m) o dal Monte Brè
(925 m)? Una cosa è certa. Si capisce perché i viaggiatori del
Grand Tour dicevano che a Lugano e sul suo lago "si respira aria italiana".
LAGO DI
LUGANO. Per i viaggiatori del '700 era un must irrinunciabile una
gita in barca su questo lago. Li affascinava il contrasto tra l'aria
mediterranea e i boschi alpini delle cime montuose, e li attiravano i
pittoreschi borghi di pescatori dalle case porticate, come pure il brivido di
una 'romantica' tempesta. Alle soglie del terzo millennio, tutto è
ancora come allora. Si possono fare escursioni in battello alla scoperta degli
angoli più reconditi del lago, e si può sostare sotto i portici
di Bissone e Morcote, con Gandria, "perle del Ceresio" per l'atmosfera d'altri
tempi che vi aleggia. li primo abitato allinea sull'acqua un'infilata di case
porticate di sapore lombardo; il secondo è famoso per l'intatto nucleo
storico e per il parco Scherrer, dalle curiose architetture orientali.
Il magnifico panorama
del Ceresio, visto dal Monte Brè sopra Lugano
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