La casa più amata da Giuseppe Verdi |
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L'esterno
Quando Giuseppe Verdi acquista la tenuta di SantAgata, nel 1848, è già sicuramente il musicista più famoso in Italia. È il Verdi che ha composto il Nabucco, vivendone limmediato trionfo, I lombardi alla prima crociata, Ernani, I due Foscari e i Masnadieri, opera rappresentata per la prima volta a Londra al Her Majestys Theatre. Il grande compositore è stato a Vienna, Londra e Parigi, dove sono rappresentate le sue opere, ma mantiene sempre un legame fortissimo con la sua terra: quella fetta di pianura che unisce la città di Parma al fiume Po. Roncole, il suo paese natale, e Busseto, la città dove ha compiuto i primi studi musicali, rimangono sempre dei punti di riferimento per Verdi e il desiderio di tornare nei luoghi che lo hanno visto crescere si fa sentire costantemente. Ecco allora che l8 maggio 1848 Verdi compra il terreno e gli immobili che diventeranno la sua dimora preferita: quella dove trascorrerà la maggior parte del tempo, quella dove concepirà e comporrà le opere della maturità, quella dove potrà esercitare la sua grande passione per lagricoltura e lallevamento del bestiame. Nel maggio del 1851 Giuseppe Verdi prende possesso della casa di SantAgata e fa iniziare i lavori di ristrutturazione. Nella sua grande villa il maestro riceve, con notevole parsimonia, gli amici più cari, amministra le sue proprietà, guida i suoi fattori e, soprattutto, scrive musica. Splendida musica come Trovatore, Traviata, La forza del destino, Don Carlos, Aida fino allultimo capolavoro, Falstaff. Oggi Villa Verdi è ancora come lha lasciata il Maestro, ancora abitata dagli eredi come lui ha voluto, ancora viva e pulsante dellanima di uno dei più grandi geni musicali di tutti i tempi. I sei ettari di parco sono ricchi di piante importate appositamente da paesi lontani, la suggestione che si prova passeggiando sotto le alte volte degli alberi è poi ulteriormente arricchita dalla presenza di un piccolo lago. Sempre nel parco il Maestro aveva realizzato una ghiacciaia dove faceva depositare il ghiaccio che si formava, nel laghetto, durante i mesi invernali. La riserva di "freddo" durava per tutta lestate, con grande compiacimento di Verdi. L'interno Le stanze visitabili sono quelle che abitava Giuseppe Verdi insieme alla moglie, celebre cantante lirica, Giuseppina Strepponi. Lo spogliatoio della consorte di Verdi contiene, oltre alla toilette e allarmadio con i vestiti, un piano a sei pedali marca Fritz usato dal compositore negli anni che vanno da Rigoletto a Aida. Sotto il pianoforte si trova il baule, con gli effetti personali e la partitura de La forza del destino, che Verdi portò con sé in Russia dove lopera venne rappresentata per la prima volta al Teatro Imperiale di San Pietroburgo.
La stanza adiacente è la camera da letto di Giuseppina Strepponi: il letto con baldacchino in stile genovese, il reliquiario, i mobili intarsiati, i quadri della scuola del Correggio sono quelli che vedeva e amava la signora. Giuseppina Strepponi si spense in questa stanza il 14 novembre 1897. La camera dove dormiva e lavorava Verdi è senza dubbio quella più evocativa: lo scrittoio sul quale il Maestro componeva occupa il posto centrale, si può ammirare il busto in terracotta di Verdi realizzato da Vincenzo Gemito a Napoli nel 1872, in una teca sono riposti i guanti che Verdi utilizzò per dirigere la Messa di Requiem a Milano il 22 maggio 1874, in memoria di Alessandro Manzoni, il più importante scrittore italiano dellOttocento al quale il Maestro era legato da profonda ammirazione e amicizia. Sulla scrittoio si può leggere un biglietto scritto di pugno da Verdi con la frase: "Un tedesco che sa, sa troppo; un russo che sa, è un pericolo". Nello studiolo sono conservati spartiti e scritti verdiani, ma anche di altri musicisti come Bach, Mozart, Haydn e Beethoven; la cappelliera con il suo cilindro e altri documenti che riguardano la vita politica del musicista che fu Deputato e Senatore del Regno dItalia: la lettera di Cavour che lo invita a accettare la candidatura a deputato e le proposte di legge presentate in Senato da Verdi, una sulla riforma dei Conservatori e laltra sui diritti dautore. Infine la camera dellHotel de Milan, lalbergo di Milano dove Verdi spirò allalba del 27 gennaio 1901. I mobili e il letto sono stati trasportati in questa casa e costituiscono lo scenario dellultima tappa della visita a Villa Verdi; davvero il luogo che maggiormente rende lidea della grandezza artistica del genio musicale italiano, ma che allo stesso tempo mette in luce luomo Verdi, nella sua vita quotidiana e nelle sue passioni più autentiche. |
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L'indirizzo VILLA VERDI S.r.l. : via Verdi, 22 - 29010 Sant' Agata Villanova sull'Arda (PC) SITO WEB EMAIL: info@villaverdi.org TELEFONO: 0523 830000 FAX: 0523 830700 |