L'Alto Belice corleonese non offre però solo arte e
architettura, ma anche una splendida natura, grazie alle ben sette riserve
naturalistiche che fanno della zona una delle realtà più vivaci
dal punto di vista del turismo "verde".
Vere e proprie oasi di pace e di bellezza, le riserve
danno la possibilità di lunghe passeggiate alla scoperta di scorci
indimenticabili, a piedi, a cavallo o in bicicletta, grazie anche ai servizi
proposti dagli operatori presenti nel territorio, che spaziano dal trekking
all'equiturismo.
Da segnale inoltre, la possibilità di percorrere a
piedi gli antichi itinerari della ferrovia a scartamento ridotto. Con i suoi
quattromila ettari il bosco della Ficuzza rappresenta la riserva
più vasta, in cui perdersi tra querce secolari, lecci, frassini,
ginestre e rose selvatiche, alla scoperta di poiane, falchi pellegrini e aquile
reali.
A ridosso del bosco e della bella Rocca Busambra
segnaliamo inoltre la Real Casina di Caccia, edificio realizzato alla
fine del '700 da Ferdinando IV di Borbone, re delle due Sicilie, per creare una
riserva di caccia. Edificato su progetto degli architetti Chenchi e
Marvuglia (autore della Palazzina Cinese di Palermo), l'edificio ha un
inconfondibile stile neoclassico. Gli interni sono visitabili ed offrono un
interessante scorcio di un tempo che fu, con gli arredi reali, le sculture
dedicate al dio Pan ed alla dea Diana, le torrette con l'orologio e i
sotterranei dalle ampie volte a crociera.
Tra le altre aree protette della zona, la Riserva della
Pizzuta, la Riserva dei Monti di Palazzo Adriano e Val di Sosio,
la Riserva di Monte Genuardo e quella di Monte Carcaci, o ancora
i laghi di Piana, offrono possibilità di contatto con una natura
incantevole, dalla ricca varietà faunistica e botanica.
E se tra una passeggiata e l'altra vi succede di avvertire
i morsi della fame, sappiate che la zona è rinomata per la produzione di
formaggi e di dolci. |