L'intera area del corleonese presenta siti di notevole
interesse dal punto di vista artistico ed architettonico, ed ogni comune si
caratterizza per una qualche bellezza, un museo o una dimora da cui si
dipartono storie antiche, da seguire lungo strade e castelli.
Monreale è una cittadina in cui prevedere
immancabilmente una sosta, poiché vi si trova uno dei capolavori della
zona, il Duomo. Il complesso architettonico fu realizzato dai normanni nel XII
secolo e si compone di chiesa, convento e palazzo reale. All'interno
campeggiano i maestosi mosaici bizantini ed il Cristo Pantocratore, mentre nel
chiostro le colonne ricche di motivi orientali e di capitelli istoriati
rappresentano dei veri gioielli architettonici.
Piana degli Albanesi si distingue per la forte
identità culturale, dovuta ad una comunità che mantiene vive le
proprie tradizioni nonché l'antico dialetto. Le comunità
greco-albanesi si installarono in Sicilia durante il XV secolo, probabilmente a
seguito della caduta di Costantinopoli. La popolazione celebra la religione
cattolica con rito greco. Numerose sono le chiese da visitare, dalla cattedrale
di San Demetrio, che ospita affreschi di Pietro Novelli e che venne fondata nel
1590, alla chiesa di San Giorgio, la più antica, fino alla chiesa della
Madonna Odigitria, al cui interno si custodisce la Madonna omonima, immagine
miracolosa trasportata dall'Albania. Ma la città è nota anche per
i celebri cannoli, tipici dolci dell'isola qui particolarmente prelibati.
Nei dintorni di Corleone sorge Bisacquino, antico
centro che prende il nome dal casale arabo Busackuin, ricco di opere d'arte e
di chiese, tra cui la settecentesca chiesa Madre dedicata a San Giovanni
Battista. Il tessuto urbano sa ancora d'antico e presenta un caratteristico
impianto islamico fatto di piccole strade e viottoli. Tra le curiosità,
vi segnaliamo che dal '700 vengono costruiti preziosi orologi da torre, e che
è possibile ancora oggi visitare l'antica bottega.
Giuliana, isolata su una rupe e stretta intorno al suo
castello, costituisce uno dei centri più belli del territorio,
già esistente in epoca normanna. Il Castello della Giuliana fu
costruito nel XII secolo da Federico II, divenne in seguito dimora estiva di
Federico III d'Aragona per essere poi adibito a carcere ed infine abbandonato.
Nei dintorni sorge l'Abbazia di Santa Maria del Bosco, costruita tra il '500 ed
il '600, al tempo uno dei luoghi più potenti e ricchi della regione.
L'attigua chiesa è situata tra il monastero e l'imponente campanile con
cuspide piramidale. Il complesso architettonico, per la sua posizione e per
lo splendido panorama che offre, è senz'altro un dei siti da non
perdere.
Roccamena è un antico borgo feudale situato
sulla dorsale del Monte Maranfusa. Tramite un sentiero che parte dalla strada
provinciale è possibile raggiungere i resti della fortezza
arabo-normanna, il Castello di Roccamena.
Prizzi costituisce un altro centro urbano
particolarmente interessante, per il suo impianto urbanistico intatto,
articolato intorno al castello e per le manifestazioni che si svolgono in
occasione della Pasqua. Durante la domenica della settimana santa, il paese
diventa infatti teatro di una festa dal sapore molto antico e dal notevole
impatto scenografico: il Ballo dei Diavoli (Abballu di lu diavuli). Di
fondazione preistorica, sembra che Prizzi fosse un piccolo borgo fortificato,
conquistato dagli arabi per la sua eccellente posizione strategica. La fitta
trama viaria, fatta di viuzze e scalinate, rappresenta un esempio tra i
più interessanti nella regione. Da visitare sono la chiesa
Madre e la chiesa di Santa Maria delle Grazie, fino ai ruderi del
Castello ed a Croce Darpe, da cui si può cogliere tutta la Sicilia con
un solo sguardo.
Non lontano da Corleone e Ficuzza, si trovano i Bagni
di Cefalà Diana, ulteriore esempio della presenza araba in Sicilia.
La struttura è infatti una delle rare architetture perfettamente integre
d'epoca araba, anche se la sua origine è incerta e si presenta in pietra
irregolare con una suggestiva volta a botte. Nella fascia di tufo esterna sono
visibili tracce di antica scrittura cufica.
Chiusa Sclafani è ricca di un notevole
patrimonio culturale, tra cui sopratutto il complesso barocco della Badia, la
chiesa di Santa Caterina, la chiesa Madre, la chiesa di San Sebastiano che
ospita affreschi e stucchi del Serpotta. Palazzo Adriano, fondata nella seconda
metà del XV da una colonia di profughi greco-albanesi, ha come centro
vitale Piazza Umberto I (che ricorderete nel flim di Giuseppe Tornatore Nuovo
Cinema Paradiso), da cui si snoda l'interessante sistema viario. Da vedere:
la chiesa di Santa Maria Assunta (XV-XVIIIsecolo), di rito greco, e la chiesa
di Santa Maria del Lume (XVIII secolo) di rito latino. La parte più
antica della cittadina si sviluppa concentricamente attorno al Castello,
precedente la fondazione del paese, e alla chiesa di San Nicola (XV secolo).
Santa Cristina Gela sorge sul monte Learolo, ed
è la più piccola delle colonie albanesi in Sicilia. Fu fondata
nel 1746 nel feudo di Santa Cristina appartenente ai Naselli, duchi di Gela, e
da questi concesso a ottantadue coloni provenienti da Piana degli Albanesi. Da
visitare è la chiesa Madre Maggiore, dai pregevoli rilievi di gusto
settecentesco, dedicata alla Santa Patrona in onore della quale si svolge, il
24 luglio, una festa popolare.
Sovrastato da una rupe chiamata Rocca o Montagnola
l'antico centro di Marineo si trova infine nei pressi di Corleone. Da
visitare è il Castello feudale, antica fortezza angioina modificata a
nuovo uso dal fondatore del centro, Francesco Beccadelli.
Tra i tanti siti archeologici della zona, segnaliamo i
più imponenti: l'Area Archeologica Monte Jato, situata sulla
valle del fiume omonimo e presso i moderni centri abitati di San Cipirrello e
San Giuseppe lato. Vi si possono ammirare i resti dell'antica città
di lato (laitas in greco e letas in latino), centro ellenizzato nel VI secolo
a. C. e ricostruito alla fine del IV secolo. Durante l'epoca romana fu uno dei
centri urbani più importanti della Sicilia.
La Rocca d'Entella, a Contessa Entellina,
costituisce insieme ad Erice e Segesta uno dei più significativi centri
elimi. Fondata intorno al VI secolo a. C., fu in seguito ellenizzata e abitata
sino al 1200 circa, quando fu distrutta da Federico II. Importanti ritrovamenti
sono i cosiddetti decreti di Entella (fine IX secolo), oggi conservati presso
il Museo Archeologico di Palermo. Scavi nei resti della città hanno
inoltre portato alla luce le necropoli ed il Castello medievale. |